In preghiera con la famiglia ferita

Una veglia a partire da uno slogan proposto dall'Ufficio famiglia nazionale

È questo il tema della Celebrazione che verrà proposta nell’ambito del percorso “L’anello perduto”, promosso dall’Equipe Diocesana, in collaborazione con gli Uff. Famiglia delle Diocesi di Fossano-Cuneo, Mondovì e Saluzzo, rivolto in particolare a persone con alle spalle una separazione o un divorzio , assieme a tutta la comunità cristiana di Centallo (zona sud-ovest), e dintorni.

L’idea che muove questa Celebrazione, la possiamo trovare nella nostra storia: ognuno di noi porta dentro di sé qualcosa come una ferita, una frattura, uno strappo, una delusione, che in qualche modo segna la propria esistenza (una crisi matrimoniale, ma non solo: pensiamo alla malattia o alla morte di un nostro caro, un insuccesso scolastico o professionale, desideri buoni finiti male, attese giovanili frizzanti diventate poi da adulti “bolle di sapone” e così via). Durante la preghiera si metterà a confronto tutto questo con una pagina del Vangelo di Luca, commentata dal diacono Paolo Tassinari, per poi lasciare spazio alla meditazione personale e all’Adorazione, animata da alcuni giovani della Associazione Papa Giovanni XXIII; una donna condividerà il vissuto della sua separazione, raccontandoci l’evolversi del suo rapporto con Dio, con la preghiera e coi suoi amici. La Celebrazione si concluderà “aprendo” ad ognuno la possibilità di affidare al “Padre nostro” la propria ferita e così da ricevere nello stesso momento “il dono” di un possibile riscatto, la possibilità di una ripresa cristiana della propria vita, a partire dalle scelte fin lì compiute o subite.

La traccia preghiera