Hanno festeggiato il capodanno nei locali parrocchiali di Bernezzo, con una bella cena preparata da loro nelle cucine del centro e l’aggiunta di musica e giochi fino alle ore piccole. Sono alcuni membri del gruppo di persone separate che fanno capo al Consultorio Ucipem di Cuneo ed al progetto “L’anello perduto” della diocesi di Fossano e di Cuneo.
C’erano più di 40 persone, compresi alcuni bambini, a fare festa con gioia dopo aver partecipato nella chiesa parrocchiale alla funzione per la pace ed alla messa prefestiva. Nel corso della celebrazione il sacerdote li ha ricordati, rivolgendo una particolare preghiera a loro ed alle loro famiglie ferite da una frattura pesante da ricomporre.
E’ stato bello per tutti dare il proprio contributo alla riuscita della serata: chi ha cucinato e pensato a tutti gli acquisti alimentari; chi ha aiutato nelle cucine usando coltelli, forchette, taglieri e insalatiere; chi ha impiattato i gustosissimi cibi; chi ha allestito gli splendidi tavoli guarnendoli con piatti, tovaglioli e portacandele bianchi e rossi; chi ha pensato alla musica e chi alla tombola, portando con sé omaggi e regali destinati ai numerosi vincitori. Insomma: una concordia di intenti per dare al 2016 un saluto particolare ed al 2017 un caloroso benvenuto, con la voglia di continuare ad incontrarsi ed a volersi bene nella condivisione e nella comprensione reciproca. Eh sì, perché l’anno appena trascorso ha significato per molti di loro l’inizio di un nuovo percorso insieme, ma anche l’esperienza di tante gite ed incontri pieni di allegria e soprattutto l’udienza speciale con papa Francesco il 6 aprile a Roma, un momento quasi magico che tutti portano ancora nel cuore.
Dunque un grande ringraziamento al parroco ed alla comunità di Bernezzo, che già in passato hanno offerto la loro sincera e affettuosa ospitalità al gruppo, mostrando una sensibilità particolare verso i suoi componenti. Ed anche un grande augurio a tutti per un 2017 ancora più ricco di bellezza e gioia condivise, con la speranza che anche i momenti meno belli possano essere motivo di crescita verso un futuro sempre più consapevole dell’amore che unisce tutti gli uomini.