Lectio divina e presentazione del libro “Una pedagogia dell’esilio”

Sabato 6 aprile a Fossano due proposte dell'associazione "L'atrio dei Gentili"

Il percorso delle Lectio giunge al settimo appuntamento (in questa pagina del sito web si trova la lettera di invito con l’introduzione e la registrazione delle prime sei Lectio). La prof.ssa Stella Morra commenta Eb 11,1-3.8-16.32-40 Sesto sigillo: le possibilità, per chi.

L’incontro si svolge in presenza nei locali del Seminario interdiocesano di Fossano a partire dalle ore 15.30. E’ possibile seguire la Lectio anche online (attraverso la piattaforma Zoom). Il link per seguire la lectio è https://us02web.zoom.us/j/89378130094.

È stato recentemente pubblicato per le Edizioni Franco Angeli “Una pedagogia dell’Esilio – Eterologia, alterità e formazione a partire da Michel de Certeau” (Franco Angeli, e-book liberamente scaricabile da questa pagina). Il volume esplora le potenzialità pedagogiche della metafora dell’esilio attraverso una rilettura dell’opera di Michel de Certeau ed è scritto da Federico Rovea, ricercatore in Pedagogia generale e Filosofia dell’educazione all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, dove insegna Pedagogia della pace e dell’intercultura. L’Associazione culturale “Atrio dei Gentili” presenterà il libro alle 17,30 alla presenza dell’autore. Dialogherà con lui la teologa fossanese Stella Morra, docente alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, che ha dedicato tanta parte della propria attività di ricerca alle opere di De Certeau. Modererà l’incontro Nadia Lambiase, co-presidente dell’associazione.

L’autore rilegge le opere di Michel de Certeau (Chambèry 17 maggio 1925 – Parigi 9 gennaio 1986) gesuita, antropologo, linguista e storico francese, la cui ricerca ha esplorato diversi ambiti, dalla psicoanalisi alla filosofia e alle scienze sociali. I protagonisti dei suoi lavori vivono in esilio dalle proprie società e dai propri contesti culturali, ma fanno dell’impossibilità di abitare un “luogo proprio” una condizione di creatività e di formazione capace di trasformazioni radicali”. L’autore ripropone quindi il pensiero di De Certeau come “possibilità di ripensare la formazione come esposizione mai conclusa al mondo e all’alterità, percorso minore e, in quanto minore, generativo”. Il libro è articolato in capitoli, dedicati ciascuno ad una figura che – ognuna a suo modo – vive un esilio: l’uomo comune, lo studente, il mistico e il viaggiatore e “si rivolge a un pubblico di specialisti e studenti nelle teorie dell’educazione, ma anche a educatori e insegnanti interessati a riflettere criticamente sulle proprie pratiche”.