Un week end per conoscersi un poco di più, per stare insieme ma senza progettare nulla! Potrà sembrare strano quello che hanno scelto i membri dell’Ufficio per la pastorale della famiglia della Diocesi di Cuneo-Fossano. L’idea era nata lo scorso autunno. Al di là delle singole iniziative e dei cammini in cui ciascuno è impegnato, alcune persone sentivano l’esigenza di trovare un tempo disteso nel quale “sospendere” per un momento il servizio per dedicarsi alle relazioni interne. Già prima dell’unificazione della Diocesi i due Uffici famiglia erano soliti progettare insieme ma, appunto, era mancato uno spazio di fraternità e di condivisione.
Ecco il senso del week end vissuto il 25 e 26 gennaio a Villa Zaveria, in Borgio Verezzi, in una casa gestita da suore bergamasche. Al sabato è stata proposta un’attività in stile World cafè (ciascuno ruotava attorno a quattro tavoli condividendo a proposito di alcune domande e scrivendo sulla tovaglia) e alla domenica si è sperimentata una metodologia sinodale adoperata in occasione di Convegni nazionali come attività di conoscenza e senso del servizio. Don Flavio Luciano in quanto Vicario per la pastorale ha partecipato nella giornata di sabato avendo modo di conoscere più da vicino i componenti l’Ufficio famiglia che hanno preso parte quasi al completo all’esperienza.
Condividiamo le sintesi dei lavori della domenica che raccolgono alcune delle dinamiche emerse in prospettiva presente e futura come stile dell’Ufficio di pastorale familiare:
Avere il coraggio di “Alzare lo sguardo” per immaginare dove sta andando la realtà. Dedicare tempo ed energia alla formazione, all’ascolto e al confronto per attrezzarsi a vedere il bene e annunciare il vangelo, attraverso la mia specifica scelta di vita, senza confini rigidi. Tutto questo innanzitutto attraverso le relazioni e la vita quotidiana.
Abbandonando il “facevamo così” e un linguaggio “ecclesialese”, annunciare la buona notizia dell’Amore di Dio attraverso la nostra specifica scelta di vita ( matrimonio), riconoscendo questo amore oltre confini troppo rigidi e in situazioni diverse e complesse. Curare la relazione tra noi e il confronto con la cultura contemporanea.
Curare i rapporti tra di noi cercando di fare squadra, coinvolgendo le realtà interne ed esterne, sia quelle in ambito ecclesiale che non, per avere un nuovo linguaggio, ma anche per avere un nuovo annuncio del matrimonio e un’apertura/attenzione alle famiglie nelle loro varie forme/identità.
Attrezzarsi a vedere il bene/Dio nelle diverse situazioni famigliari che le persone vivono. Formarsi per approcciare le complessità famigliari e relazionali. Cura delle relazioni interne all’ufficio famiglia e cura delle relazioni esterne con conoscenza delle varie realtà locali.