Dall’introduzione: “Questa sera, sabato 10 marzo, all’interno del progetto interdiocesano con persone separate/divorziate e conviventi/risposate, proponiamo per il terzo anno una Celebrazione della Parola (non una Messa come alcuni al telefono mi hanno chiesto, perché la Chiesa nella sua sapienza e creatività conosce diversi modi per celebrare la nostra fede che noi magari non conosciamo nemmeno), perché ogni tanto, abbiamo bisogno di sentirci dire da Dio in modo forte che siamo accompagnati da Lui anzi, benevolmente accompagnati nelle vicende della nostra vita, qualunque esse siano. Per fare questa esperienza, useremo linguaggi diversi, quelli che poi usiamo a casa tutti i giorni: saremo invitati ad ascoltare, ma anche rispondere; avremo modo di tenere la bocca chiusa, ma anche di aprirla per mangiare; staremo seduti ma anche invitati a muoverci; avremo attorno a noi luci ma anche ombre, musica e silenzio.
L’invito che vi facciamo è quello che fidarvi e di vivere appieno ogni momento che verrà proposto: ora avremo una introduzione dove ascolteremo un brano significativo per noi, poi un vivremo un gesto inconsueto ma quotidiano il quale aprirà alla Celebrazione della Parola che avrà come cuore il Vangelo dell’Annunciazione, la meditazione e la benedizione su ciascuno di noi.