L’anello perduto

Il progetto nasce a Fossano nella primavera del 2009, su mandato del vescovo Giuseppe Cavallotto e del Consiglio Pastorale Diocesano: l’obiettivo era quello di mettere in campo una presenza cristiana ospitale e benevola nei confronti di chi, dopo un’esperienza matrimoniale conclusa, ora vive la separazione, il divorzio o una nuova unione di coppia. Con il vescovo Piero Delbosco, dal 2019 il progetto è divenuto parte delle attività dell’Ufficio di Pastorale per la famiglia diocesano.

Nel suo svolgersi il progetto ha mantenuto la caratteristica di non essere disegnato a monte o a prescindere dall’incontro effettivo con chi ha vissuto “il fallimento del matrimonio sacramentale” (cfr. catechesi di Papa Francesco del 5/8/2015). Il risultato è stato quello di un’esperienza creativa, sviluppata con linguaggi e proposte differenti, strutturata a livello trasversale alle parrocchie ma che mantiene con esse uno stile di sostegno e collaborazione.

Il coordinatore del progetto, invitato a Tv2000 il 29 febbraio 2016 al programma “Siamo noi”, nella rubrica “L’albero del bene comune” racconta come nasce e si sviluppa questo servizio diocesano; l’invito alla trasmissione gli è arrivato a seguito della lettera che un gruppo di persone separate/divorziate aveva inviato a Papa Francesco, chiedendogli di essere ricevuto in udienza, e della straordinaria telefonata ricevuta dal Papa stesso.

L'Anello perduto

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Ripartiamo dalla vita

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