Giornata Mondiale del Migrante

Si celebra in ogni parrocchia domenica 29 settembre 2024

Per preparare in modo più stimolante e coinvolgente la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, da celebrare in ogni Parrocchia domenica 29 settembre, possiamo rileggere le parole di Papa Francesco nell’Udienza Generale in Piazza San Pietro il 28 agosto scorso.

«Oggi rimando la consueta catechesi e desidero fermarmi con voi a pensare alle persone che – anche in questo momento – stanno attraversando mari e deserti per raggiungere una terra dove vivere in pace e sicurezza», così esordiva Francesco per poi fare una fotografia dei mari e deserti, rotte di dolore e di morte. «Il mare nostrum (il Mediterraneo), luogo di comunicazione fra popoli e civiltà, è divenuto un cimitero! … Bisogna dirlo con chiarezza: c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. E questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave” … Anche alcuni deserti, purtroppo, diventano cimitero di migranti. A volte nel deserto ce li hanno portati e abbandonati. Tutti conosciamo la foto della moglie e della figlia di Pato, morte di fame e di sete nel deserto. Nell’epoca dei satelliti e dei droni, ci sono uomini, donne e bambini migranti che nessuno deve vedere: li nascondono. Solo Dio li vede e ascolta il loro grido. E questa è una crudeltà della nostra civiltà».

Eppure – ricorda il Papa – il mare e il deserto sono luoghi biblici dal valore simbolico, luoghi di sofferenza, di paura, di disperazione e al tempo stesso luoghi di passaggio per il riscatto e per raggiungere la libertà. E l’esperienza biblica ci dice che per accompagnare nel cammino della libertà, Dio stesso attraversa il mare e il deserto. «Dio non rimane a distanza, no, condivide il dramma dei migranti. Dio è con loro, con i migranti, soffre con loro, con i migranti, piange e spera con loro, con i migranti. Ci farà bene oggi pensare: il Signore è con i nostri migranti nel mare nostrum, il Signore è con loro, non con quelli che li respingono».

E chiude:«Su una cosa potremmo essere tutti d’accordo: in quei mari e in quei deserti mortali, i migranti di oggi non dovrebbero esserci – e ce ne sono, purtroppo». Per questo è necessario favorire una governance globale delle migrazioni fondata sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà.

Cosa ci è chiesto a livello personale e comunitario? Ciò che uccide i migranti è la nostra indifferenza e l’atteggiamento di “scartare”. Non in prima linea, ma un modo di dare il proprio contributo c’è, un non mettersi mai fuori da questa lotta di civiltà.

A margine della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, come una appendice, l’Ufficio Pastorale Migrantes propone per il 4 ottobre in via Roma un momento di Memoria e di Accoglienza: “Un cero per non dimenticare”. Con le Associazioni e gli Organismi che si occupano di migranti daremo lettura dei nomi delle Vittime dell’Immigrazione durante l’ultimo anno.

L’Ufficio Pastorale Migrantes che in Cuneo ha sede in via Senator Toselli 2 bis, accompagna i cattolici che arrivati da tutto il mondo hanno trovato sul nostro territorio accoglienza, lavoro speranza di vita e di futuro. Ogni domenica del mese si dà la possibilità ad una comunità di celebrare la messa nella lingua madre e  alla messa può seguire un momento di condivisione, di amicizia e fraternità. Nella prima domenica del mese si incontrano gli Africani francofoni. Nella seconda Indiani e Cingalesi di lingua Tamil, nella terza i Latinoamericani celebrano in castigliano, e nella quarta i Filippini in Tagalo.