Per continuare il dialogo tra ebrei e cristiani cattolici

Mercoledì 17 gennaio si celebra la 35 Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo delle relazioni

“Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?” è il tema scelto per questa giornata ed è una citazione del profeta Ezechiele. Precisamente sono parole che troviamo nel contesto della visione delle “ossa inaridite” (Ez. 37, 1-14) sulle quali Ezechiele è chiamato da Dio a profetizzare e per le quali c’è il dono di una nuova vita. Suggestivo il commento firmato da Rav Alfonso Arbib (riportato nel sussidio a cura della Conferenza Episcopale Italiana), alla domanda che viene posta come tema della giornata: “sembra potersi leggere il desiderio da parte del Signore che il profeta, come poi effettivamente appare nello svolgersi dell’evento, non sia semplicemente spettatore e nemmeno solo esecutore degli ordini divini ma in qualche modo partecipe di questo ritorno alla vita”. Suggestivo anche perché si inserisce bene nel doloroso contesto odierno segnato dalla guerra Hamas-Israele.
Come Ezechiele, anche noi oggi viviamo tempi difficili e, al pari del profeta siamo chiamati a portare la speranza, la possibilità di un “nuovo” che solo Dio sa e può fare. Il dialogo di conoscenza e di stima reciproca tra ebrei e cristiani non è semplicemente accademico o fine a se stesso: deve essere la pedana di lancio perché insieme, nel rispetto delle singole fedi, siano portatori di speranza, impegnati nella costruzione di un mondo giusto e fraterno sulla consapevolezza che Dio è fedele e misericordioso.

Il sussidio della CEI è reperibile cliccando qui; invitiamo parrocchie e comunità ad usufruire di questo sussidio e di ricordare questa giornata nelle varie celebrazioni.

A livello diocesano verrà proposto un incontro di riflessione su questo tema nella primavera prossima presso la Sinagoga di Cuneo.