Benedizione dei papà

Una proposta in collaborazione con l'Ufficio famiglia, frutto del Convegno ecclesiale di Firenze

“Dopo momenti come questo, mi viene voglia di ritornare in Chiesa”. Questo commento di un giovane partecipante alla benedizione dei papà, promosso dall’Ufficio Famiglia Diocesano e guidato da don Derio domenica scorsa, attesta la bontà di un gesto che ha saputo intercettare l’esperienza della paternità e accompagnarla con momenti di riflessione, canto e preghiera.

Domenica 19 marzo 2017 almeno 130 papà, buona parte di essi accompagnati da moglie o compagna assieme ai figli, hanno riempito la parrocchia dello Spirito Santo: la posa del capo sopra l’altare affidando le persone care, la candela segno di testimonianza che è stata ricevuta in dono e la benedizione vera e propria accompagnata dal canto “Che sia benedetta” interpretato da Raffaella Buzzi, sono stati gli assi portanti di una celebrazione creativa che ha saputo coniugare l’esperienza della paternità con la cura e la dedizione del Padre dei Cieli.

Questo è benedizione: un momento che si pone in mezzo tra la comune umanità (essere innamorati, avere dei figli, esercitare un lavoro, praticare uno sport, iniziare una scuola, …) e la celebrazione dei sacramenti, uno spazio che sia credenti che persone poco abituate a frequentare la Chiesa possono abitare, per affidare sogni e speranze e ricevere una “parola buona” sulla propria vita. Per i papà l’augurio è di sentirsi accompagnati in questo difficile compito per tutto questo anno; al termine della celebrazione la domanda “La benedizione delle mamme alla seconda domenica di maggio, la facciamo sì o no?”, era sulla bocca di alcune persone: i responsabili dell’Uff. Famiglia si sono ripromessi di valutare questa proposta.

L’articolo di presentazione

La traccia della preghiera

Introduzione di Paolo

Commento Viandante su un mare di nuvole

Introduzione A modo tuo

Riflessione sul Vangelo di don Derio

Introduzione Qualcosa che non c’è

Benedizione dei papà