Il presbitero don Giovanni Battista Durbano è tornato alla Casa del Padre

Don Giovanni Battista Durbano, nato a Monterosso Grana (CN) il 23 agosto 1938, presbitero incardinato nella Diocesi di Cuneo-Fossano, è morto lunedì 21 aprile 2025.

La sua salma è esposta presso le camere mortuarie dell’Ospedale Santa Croce fino al primo pomeriggio del 22 aprile. Successivamente il feretro verrà trasferito a Fontanelle di Boves presso la Casa del clero.

La Veglia di preghiera si tiene martedì 22 aprile, alle ore 18, nel Santuario Diocesano Regina Pacis di Fontanelle in Boves.

Le Esequie vengono celebrate nel Santuario Diocesano Regina Pacis di Fontanelle in Boves mercoledì 23 aprile alle ore 15.30.


Durbano Giovanni Battista, figlio di Matteo e Caterina Arneodo, era nato a Frise di Monterosso Grana il 23 agosto 1938. Entrato nel Seminario di Cuneo, dopo il ginnasio passò per un anno nel postulandato dei Gesuiti, dove tuttavia non poté continuare per la sua gracile salute. Riprese quindi il cammino formativo nel Seminario fino all’ordinazione presbiterale, celebrata dal vescovo Guido Tonetti il 29 giugno 1963, assieme ad un bel gruppo di sette nuovi preti.

Iniziò il servizio pastorale come curato a Fontanelle, collaborando per le attività parrocchiali, ma distinguendosi per la disponibilità verso i preti anziani della Casa del Clero ed avviandosi al ministero delle confessioni nel santuario. Nell’autunno del 1967 venne destinato alla parrocchia di San Donato in Demonte, dove collaborò con il parroco in particolare con i ragazzi del convito ed i malati dell’ospedale.

Nell’autunno del 1968 partì come prete Fidei donum per Cascavel in Brasile, destinato ad aiutare altri preti di Cuneo nel Seminario di quella nuova diocesi. Fu un periodo di una dozzina d’anni di intensa formazione per decine di futuri preti locali, a cui nel 1980 i preti cuneesi passarono il compito di proseguire l’opera ben avviata, mentre essi si dedicavano a nuovi compiti. In tale circostanza don Durbano si mise a disposizione della diocesi di Nova Friburgo, nello stato di Rio de Janeiro.

La sua precaria salute lo costrinse a rientrare a Cuneo; il primo giugno 1992 gli venne affidata la parrocchia di Pradleves, a cui vennero aggiunte nel 1994 le parrocchie di San Pietro Monterosso e Frise, e dal 1996 anche quelle di Castelmagno. Espresse la sua premura verso gli anziani, in particolare quelli di casa Vittoria, non risparmiandosi nel correre in tutte le borgate.

Sentendo venir meno le forze, accettò di scendere come parroco di Ronchi nel 2001, a cui tuttavia rinunciò, l’anno seguente, con notevole rincrescimento di molti parrocchiani. Si ritirò presso la Casa del Clero di Fontanelle, dove trovò sostegno per la vacillante salute e, per oltre vent’anni, divenne presenza fraterna tra i confratelli e l’assiduo ministero del confessionale nel santuario lo resero un ricercato confessore per la sua semplice ed illuminata capacità di consolazione e di guida spirituale. In questo periodo ha anche prestato servizio presso le parrocchie dell’alta Valle Stura per le celebrazioni festive dell’Eucaristia.

Un repentino crollo generale lo costrinse ad un ricovero ospedaliero che lo portò a morte lo stesso giorno del trapasso di papa Francesco, il 21 aprile 2025, nella luce della Pasqua del Signore appena celebrata.

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