Coraggio, non abbiate paura, io ho vinto il mondo!

Messaggio del Vescovo Piero per la Pasqua 2024

Duemila anni fa il Signore ha sorpreso tutti. Gesù ai Dodici aveva molte volte parlato di risurrezione, dapprima essi non avevano compreso ma Egli è stato di parola ed ha vinto la morte.

L’evento della Pasqua ha suscitato in loro meraviglia, stupore, ricordo e coraggio. Lo smarrimento iniziale ha lasciato spazio alla forza per uscire da quel cenacolo dove erano rinchiusi.

C’è bisogno di risurrezione per il mondo di oggi. La paura per come possono degenerare i conflitti attualmente in corso può essere superata dalla volontà di pace e dall’impegno per un mondo nuovo, più che mai necessario ed urgente.

C’è bisogno di risurrezione per la nostra Chiesa diocesana. Guardiamo al futuro con fiducia, con fantasia e con creatività. Siamo convinti che va rinnovato l’impegno di evangelizzazione rivolto a tutti. La stanchezza e la monotonia devono essere superate perché crediamo nella possibilità di novità in tutti gli ambiti della pastorale. Le nostre siano vere comunità segnate dalla condivisione e dalla corresponsabilità. Siamo popolo di Dio, ricco di esperienze costruttive, dove ognuno deve farsi carico degli impegni presi a partire dal Battesimo. Molti sono i segni di speranza già presenti nelle varie realtà ecclesiali: vanno scovati e portati alla luce perché sono doni dello Spirito che sempre opera tra di noi.

C’è bisogno di risurrezione per il nostro territorio: noi cristiani dobbiamo essere ‘sale’ e ‘luce’ per il mondo. Nella vita sociale non possiamo nasconderci: il Vangelo del Signore risorto è di straordinaria attualità, fonte di freschezza per un’autentica testimonianza di vita.

C’è bisogno di risurrezione nelle nostre case. Da ‘caverne piastrellate’ diventino luogo di dialogo, di incontro, di partecipazione e condivisione. Siano esse luoghi educativi, di riconciliazione e di pace. A volte basta poco. Uno sguardo di benevolenza, un sorriso, l’attenzione all’ascolto: piccole cose che spesso costano poca fatica ma possono far emergere serenità, costruendo relazioni autentiche.

C’è bisogno di risurrezione nel profondo di noi stessi. Il Risorto ci insegna che la vita va rispettata, donata, partecipata.

Quest’anno come Chiesa universale ci stiamo preparando al Giubileo del 2025. Occorre mettere tutto nelle mani di Dio. È un anno all’insegna della preghiera. Rimanendo con Lui troviamo la nostra identità, nel dialogo con l’Autore della vita andiamo incontro ai fratelli.

Proviamo a farci il regalo pasquale di prendere in mano la Lettera pastorale “Pregare è possibile”. Senza vergogna lasciamoci guidare e impariamo a pregare senza stancarci, come ci dice il Vangelo. Con certezza anche la nostra vita sarà trasformata perché così facendo attingiamo alla vera sorgente, a Dio che ci vuole bene, al Risorto nostra pace e nostra sicura speranza.

✠ Piero Delbosco, vescovo