“Non lasciatevi rubare la speranza! è un’espressione cara a Papa Francesco ed è stata scelta per animare la XIV edizione di “Parole fra Continenti”.
Mons. Giuseppe Cavallotto, Vescovo Emerito di Cuneo e Fossano, ci ha ricordato in questa edizione che anche se è vero che “La speranza è l’ultima a morire” questo momento che viviamo è caratterizzato da una speranza che si sta indebolendo o comunque esaurendo e al suo posto subentrano rassegnazione, rabbia e talvolta disperazione e tutto questo è il frutto di una profonda crisi economica, politica, culturale e religiosa. Per noi cristiani la speranza è una virtù fondamentale che ci da il gusto e la forza di vivere.
Angelo Fracchia, coordinatore del Convegno di presentazione, ci ricorda questo:
“Non è sufficiente vivere, per sperare. Occorre scoprire una ragione di salvezza, di senso, di vita. Occorre nuovamente imparare a cercarla: a tale ricerca si dedica questa edizione. Filosofia e psicologia ci aiuteranno a cogliere il volto preciso del nostro tempo, dentro e oltre le percezioni frammentarie dell’esperienza singola: saranno quindi un teologo, un filosofo credente e un pensatore laico a confrontarsi, sul tema di fondo, chiedendosi in che cosa o in chi possiamo ancora sperare.
Quella stessa sera il confronto con la figura di di Etty Hillesum potrà aiutare a cogliere, nella realtà di una vita, quali forme possa assumere la speranza.
Questo spettacolo ci porterà a un confronto con il mondo e con i segni di speranza che vi si possono rintracciare che sarà affrontato grazie all’aiuto di tre figure che in modi diversi, nel loro lavoro e nella loro passione, si sono incontrati con realtà umane faticose e forse promettenti della Costa Meridionale del Mediterraneo. Dopo il confronto tra i continenti, si tornerà a riflettere sull’esperienza di tutta l’umanità, a partire dalla relazione tra uomo e donna e dall’ambito familiare che è il più sfidato dall’assenza di speranza e il più richiamato ad allenare ogni giorno alla speranza: una coppia e un presbitero impegnato a livello nazionale nella pastorale familiare si assumeranno la responsabilità di guidare le riflessioni.
Ancora una coppia avrà la responsabilità di portarci a riflettere su come la terra che ci è affidata e ci dona la vita possa essere l’ambito con cui incarnare la speranza di vita, in dialogo con le sfide che si danno tanto nel contesto estremo di ambienti africani poverissimi quanto quanto nella nostra alimentazione quotidiana.”