Riprendendo una iniziativa interrotta a causa della pandemia, domenica 19 marzo alle 18 in Cattedrale a Fossano è stata proposta una Messa dedicata ai papà. La festa di San Giuseppe, infatti, tradizionalmente è anche la festa dei papà, e la Messa vuole essere occasione di ringraziamento per questo dono.
Almeno un centinaio i papà presenti. “Ringrazio don Ezio e don Andrea per la bella celebrazione e i due cori che hanno cantato insieme – dice uno di loro -. E’ stato emozionante venire uno a uno a ricevere la benedizione dai sacerdoti. Dell’omelia del diacono Paolo mi porto a casa l’invito a credere che in mio figlio c’è sempre di più delle attese che io ho per lui; in fondo in fondo lo vorrei architetto come me, lo confesso, perché avrebbe il lavoro assicurato. Ma voglio rimanere aperto al bene e alle novità che ha nel cuore. Da come vedo adesso, diverse dalle mie. E credo vada bene così”.
“Nell’opera Infanzia di Cristo del pittore olandese Gherardo delle Notti – distribuita all’inizio della Messa, spiega il diacono collaboratore parrocchiale e Incaricato diocesano di pastorale familiare – vediamo il Bambino porgere una candela a Giuseppe. Quella fiammella è potente perché, da sola, illumina una stanza che altrimenti resterebbe buia; illumina i volti di padre e figlio, e consente al falegname di intagliare il legno. Il figlio è come attratto dal volto del padre: facciamo attenzione noi papà, perchè ogni parola e ogni scelta sono sotto gli occhi dei nostri figli. Sappiamo fargli vedere che vale la pena vivere, lottare per le cose giuste, buttar giù qualche boccone amaro, appassionarsi per le bellezze? Giuseppe è disegnato anziano, come vuole una certa tradizione; certo, a quell’età si spera di essere già in pensione, tuttavia lui nonostante la lunga barba bianca lavora, intaglia in legno, cioè non si è ancora stancato di costruire e ricostruire tavoli, sedie, mobili! Non si è ancora stancato di costruire relazioni. Con tutti! Fossimo noi padri come lui!. Infine il bambino porta in mano una piccola luce che illumina il volto del padre: lo toglie dal buio e dall’indeterminato per farlo essere non un uomo qualunque ma un uomo preciso: suo padre! Ecco il dono, ecco la grazia per ogni papà: non ci si fa da soli genitori, ma lo si riceve come dono. E c’è da ringraziare”.
Al termine della celebrazione è stato dato appuntamento per la “benedizione delle mamme”, tradizionalmente la seconda domenica di maggio.