Giunge alla sua sesta edizione “La Lunga Notte delle Chiese”, la grande notte bianca che si svolge all’interno dei luoghi di culto, in cui si fondono insieme cultura, arte, musica, teatro, in una chiave di riflessione e spiritualità. Nata nel 2016 nella Diocesi di Belluno-Feltre per iniziativa dell’associazione di promozione sociale BellunoLaNotte, su ispirazione dell’omonimo format austriaco “Lange Nacht der Kirchen”, in questi anni ha visto una notevole crescita e partecipazione a livello nazionale. L’ultima edizione (2020) si è svolta in digitale causa Covid-19 ed ha contato la partecipazione di 120 Diocesi in tutta Italia con oltre 150 chiese coinvolte.
A Cuneo, l’ultimo appuntamento dal vivo era stato a giugno del 2019 con le visite al buio al Museo Diocesano San Sebastiano. Nel 2020 – a causa della situazione sanitaria – le attività si erano spostate online, con la presentazione della mostra “Re-velation” di Carla Iacono. Finalmente, il 4 giugno 2020 “La lunga notte delle chiese” torna in città con gli eventi in presenza, se pure con numeri limitati.
Nei mesi estivi, successivi alla prima ondata del virus, abbiamo pensato molto a quale tema potesse ispirarsi il festival e poi a inizio ottobre ci è venuta in aiuto la nuova Enciclica del Santo Padre “Fratelli tutti” basata sulla fraternità e sull’amicizia sociale. Ci ha chiaramente indicato la via: la “cura del prossimo”. Non poteva esserci momento migliore per proporre questa meditazione visto quello che sta accadendo nel mondo a causa del virus e non solo.
Il tema ufficiale della sesta edizione avrà dunque come parola chiave “FRAGILI” e l’interrogativo attorno a cui proporremo una riflessione sarà “Ed io avrò cura di te?”.
ARTE E FRAGILITA’
Anche l’arte vuol dire prendersi cura, non solo della fragilità di opere e monumenti, ma anche dell’anima. Perché l’incontro con la bellezza è sempre una cura per l’anima. Non per niente colui che lavora a stretto contatto con la bellezza si definisce curatore d’arte.
Da una parte curiamo la bellezza e dall’altra la bellezza cura noi. Così come Umberto Eco diceva del libro, cioè che è compito del lettore completarlo e riempirne gli spazi vuoti, così possiamo dire che l’arte, che, come la letteratura, è un linguaggio, ha bisogno di sguardi per vivere. Le mascherine possono bloccare i sorrisi e a volte le parole ma non gli occhi che continuano a guardare l’arte e di conseguenza il prossimo: com’è bello guardarsi negli occhi dopo esserseli riempiti in una tela colorata? Si crea una linea di comunicazione che apre ad un nuovo dialogo, ad una vicinanza che prima non c’era, frutto di un’esperienza comune.
LA LUNGA NOTTE DELLE CHIESE A CUNEO
Il tema della fragilità ha dunque molti risvolti, nella serata al Museo Diocesano San Sebastiano saranno fornite diverse letture e suggestioni…per grandi e piccini.
Enrico Manassero – direttore di Caritas Diocesana – introdurrà la serata con video e riflessioni sul significato della parola fragilità in questo particolare momento e sulle azioni che Caritas ha intrapreso per farvi fronte a livello locale e nazionale. Laura Marino – direttrice del Museo Diocesano – accompagnerà i partecipanti in una visita tematica sul tema della fragilità nelle collezioni del museo; sarà anche l’occasione per dar conto dei progetti promossi negli anni con persone anziane fragili, disorientate, con demenze, come il percorso “Ri-trovarsi al Museo” realizzato nel 2019 in collaborazione con la Residenza Casa Famiglia e con il sostegno del Rotary Club 1925.
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE
Le attività avranno inizio alle ore 20.30 presso la sede del Museo Diocesano in Contrada Mondovì. La partecipazione è gratuita, ma è richiesto di portare un libro o un giocattolo usato (in buone condizioni) per famiglie con bambini in difficoltà: i materiali, adeguatamente igienizzati, saranno poi distribuiti a cura di Caritas.
L’accesso sarà consentito ad un numero contingentato di persone ed è necessaria la prenotazione. Durante la serata sarà necessario mantenere il distanziamento fisico; è richiesto l’utilizzo della mascherina e lungo il percorso saranno disponibili dispenser di gel igienizzante per le mani. L’uso dell’ascensore sarà riservato a persone con disabilità motoria e un accompagnatore.
INFO UTILI | Tel. 353 – 426 1755 www.museodiocesanocuneo.it | museo@operediocesicuneo.it