“Il Regno dei cieli è vicino, convertitevi”: così annuncia Giovanni il Battista.
Dio è vicino.
Anche se, per ora, solo il profeta vede i passi divini. Ma «non è la Rivelazione che s’attarda / sono i nostri occhi non ancora pronti» (E. Dickinson).
Dio è vicino.
E il suo Regno sembra una rete che raccoglie insieme, in armonia, il lupo e l’agnello, il leone e il bue, il bambino e il serpente (parola di Isaia), popoli stranieri e estranei tra loro, per una nuova architettura del mondo e dei rapporti umani.
Quel Regno, oggi, non si è ancora realizzato del tutto?
Non importa, il sogno di Dio è il nostro futuro che ci chiama.
E quel sogno può cambiare la vita: “Stare vicino a me è stare vicino al fuoco”»(detto attribuito a Gesù nel Vangelo apocrifo di Tommaso).
“Convertitevi!”: più che un ordine è una opportunità. La conversione è possibile se non la pensiamo come un’opera che facciamo noi, ma come un aprirci alla potenza di Dio che opera in noi. Per questo nella vita il cambiamento è possibile sempre, poiché, per grazia, nessuna situazione è senza via d’uscita.
Di fronte a qualsiasi circostanza, anche nelle esperienze non facili o incomprensibili, qualcosa di buono ci è offerto. C’è solo da capire come e dove, in quella particolare situazione ci sia quel buono che non può mancare.
E questo non per essere ottimisti a tutti i costi, anche di fronte a situazioni incomprensibili e inaccettabili, ma per la convinzione che Dio è sempre all’opera, anche là dove a noi non sembra. Tutti possono “portate frutti degni di conversione”.
Il Signore viene, e ci aiuta nell’impegno a ridurre la distanza tra il suo sogno e la realtà nella quale viviamo. Perché il peccato non è trasgredire delle regole, ma infrangere un sogno.
Immagine: Peter H. Harskamp 12