All’interno del percorso comune sul Giubileo proposto dagli uffici famiglia delle diocesi di Alba, Cuneo-Fossano, Mondovì e Saluzzo, domenica 9 marzo si è tenuto un incontro interdiocesano per famiglie presso il “Centro diurno Santa Chiara” di Fossano.
Al mattino è intervenuto don Michele Roselli, Vicario episcopale per la Formazione della diocesi di Torino, che ha trattato il tema “Cercatori di speranza”. Scrivono Paolo e Maria Giulia:
Don Michele ha proposto una riflessione sulla speranza cristiana, definendola non come semplice attesa fiduciosa di un evento ma come virtù teologale che richiede pratica; non si costruisce ma si cerca. La speranza nasce dal riconoscere, anche nella desolazione, la promessa divina di un cambiamento. Citando Erri De Luca, “Il futuro del fiume è la sorgente”, ha evidenziato come la vera speranza si radichi nell’origine dell’amore di Dio; e che “non siamo viventi verso la morte ma mortali verso la vita”.
La speranza cristiana è stata illustrata attraverso tre opere d’arte: l’ancora nelle catacombe di Domitilla (simbolo dell’attaccamento alla croce come rivelazione suprema dell’amore divino), la Speranza alata di Giotto (che si slancia verso l’alto in contrasto con la disperazione terrena) e il “Ponte di Eraclito” di Magritte (che invita a scegliere tra vedere ciò che era o ciò che sarà). La speranza richiede un’azione ma non uno sforzo; è un affidamento che parte da una promessa e si concretizza in un’esperienza attraverso la quale la tribolazione genera pazienza. La speranza, ha concluso, non è un cammino solitario ma richiede condivisione, è un’esperienza di passaggio – come attraversare una porta – ed è “l’amore ai margini della nostra vita”.
Nel pomeriggio è stata proposta una condivisione in gruppi con alcune domante stimolo sulla riflessione del mattino.