“Voi griderete prima che gridino le pietre?” chiedeva Papa Francesco lo scorso anno rivolgendosi ai giovani durante la celebrazione delle Palme in piazza San Pietro. È a questa domanda che vuole rispondere la Carovana della Pace in programma nel pomeriggio di domenica 22 settembre tra Cuneo e Boves. L’hashtag #primachegridinolepietre, che richiama esplicitamente le parole del Papa, invita a scuotersi dall’indifferenza e dall’egoismo, a muoversi…
Giunta alla 17ª edizione, la Carovana è una manifestazione animata dalla Commissione “Giustizia, pace e custodia del creato” (costituita all’interno della Pastorale sociale e del lavoro delle diocesi di Cuneo e Fossano) che coinvolge numerose associazioni del territorio (come Lvia, Agesci-Scout, Papa Giovanni XXIII, Libera, Scuola di pace di Boves, Anpi, ecc.) ed è inserita nei percorsi celebrativi dei tragici eventi accaduti a Boves nel settembre 1943. Una Carovana di uomini e donne, giovani e bambini, credenti e non, che vogliono mettere al centro i valori della Costituzione e del Vangelo. “La marcia vuole esprimere un forte no al clima di odio, di strisciante razzismo e di indifferenza che sta prendendo piede nel nostro Paese e nell’Europa in generale – afferma don Flavio Luciano, coordinatore della Carovana e della Pastorale sociale, parroco dello Spirito Santo -.A Papa Francesco che invita a gridare, noi vogliamo rispondere che di fronte all’ingiustizia non si può stare zitti! Mentre in mare e nei deserti africani continuano a morire centinaia di persone,
non si può rimanere indifferenti e non opporsi in maniera decisa a leggi ingiuste, come i recenti Decreti sicurezza.
Essere cristiani e cattolici vuol dire stare dalla parte dei poveri e dei deboli, sempre e senza paura, perché quella è la parte da cui sta Gesù”.
La Carovana quest’anno partirà non solo da Cuneo (monumento della resistenza), ma anche da Borgo San Dalmazzo (memoriale della deportazione) e da Chiusa Pesio (monumento ai caduti) passando per Peveragno.
Meta finale dei tre percorsi sarà piazza Italia a Boves dove, a partire dalle 16, ci sarà spazio per alcuni testimoni: don Luigi Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele, don Pierluigi Di Piazza, responsabile del Centro di accoglienza per immigrati “Ernesto Balducci” di Zugliano (Udine), e zia Caterina, una donna di Firenze che,dopo aver ricevuto in eredità auto e licenza dal proprio compagno, morto per un cancro, ha messo su un servizio taxi per accompagnare pazienti oncologici in tenera età da casa all’ospedale, ma anche solo a mangiare una pizza o a vedere un bel film.
“Per noi è importante fare memoria di chi ha pagato ed è caduto nella lotta per un Paese diverso. Ma non vogliamo che sia una memoria solo celebrativa – spiega don Flavio in riferimento ai luoghi di partenza e di arrivo -. La Costituzione, scritta settant’anni fa proprio come conseguenza di quella lotta per rispondere al fascismo, al razzismo, alla guerra, non è solo una carta ma un progetto di cui noi dobbiamo essere oggi gli esecutori. Quindi non basta ricordare: occorre un cambiamento etico, una rivoluzione delle coscienze
con l’impegno di tutti, autentico e quotidiano. Quindi non basta gridare: occorre, a partire da un nuovo senso di responsabilità, passare all’azione testimoniando lo spirito e i contenuti della Carovana nelle nostre comunità e nei nostri territori”.
I promotori rivolgono un forte invito a partecipare a tutti coloro che vogliono abbattere il muro dell’indifferenza, in particolare alle
parrocchie e ai giovani.