Caritas Cuneo con Minerali Clandestini prende posizione sulla Cooperativa Caribù

La rete cuneese “Minerali Clandestini” di cui Caritas Diocesana fa parte prende posizione in seguito alla notizia degli arresti di due cuneesi della cooperativa sociale Caribù ribadendo la professionalità e l’attenzione di molti operatori in questo campo. Le indagini che hanno condotto all’arresto riguardano la gestione dell’accoglienza nella provincia di Imperia e una presunta frode ai danni dello Stato di 1,3 milioni di euro. Per questo la Rete ha pubblicato un comunicato stampa in cui intende supportare “chi ha indagato su questo sistema di mala accoglienza – riporta il comunicato –, ma anche per denunciare i meccanismi che hanno permesso, sempre di più negli ultimi anni, un fiorire di business privati più che di centri di servizio socio assistenziale”.

La Rete è formata da più di 50 associazioni, gruppi, cooperative, movimenti, la Caritas e la Pastorale sociale del lavoro della diocesi di Cuneo, privati e cittadini cuneesi che si sono costituiti in una rete per rafforzare sul territorio con comunicazioni e azioni per difendere il valore di ogni persona. Vi aderiscono membri cooperative che propongono accoglienza (affiliati a Rifugiati in Rete) e altre associazioni che si impegnano nel favorire un’integrazione reale e non fittizia.

In allegato è possibile visionare il COMUNICATO STAMPA.