Attività pastorali in presenza e restrizioni antiCovid: chiarimenti

Negli sviluppi della pandemia da Covid-19 e della conseguenti restrizioni per contenerla, in merito alla possibilità o all’opportunità di promuovere attività pastorali in presenza è sempre necessario ricordare due criteri fondamentali:

  1. il culto divino è sempre permesso, qualunque sia il livello delle restrizioni;
  2. tutte le altre attività pastorali in presenza sono invece soggette a limitazioni a seconda del livello delle restrizioni.

Il culto divino è sempre permesso, qualunque sia il livello delle restrizioni, dunque anche qualora si fosse in zona rossa: la libertà di culto è così salvaguarda non solo per la Chiesa cattolica, ma anche per le altre confessioni religiose, rispettando l’orario del cosiddetto coprifuoco, finché sarà vigente, e i protocolli siglati tra le autorità religiose e lo Stato, per noi riassunti nelle Norme per le celebrazioni con il popolo in tempo di pandemia

Pertanto, la partecipazione in presenza alla Messa e alle altre celebrazioni è sempre possibile, in quanto si tratta di attività che non sono mai sospese: di regola, quando si è in zona arancione o rossa lo si deve fare nel proprio Comune; tuttavia, se la specifica celebrazione avviene in un Comune diverso dal proprio, ad esempio un battesimo o una Messa di prima comunione o un funerale, è lecito comunque parteciparvi. Nel caso in cui le autorità di pubblica sicurezza chiedessero un’autocertificazione in merito, si potrà indicare come motivo dello spostamento la “partecipazione ad attività non sospesa: funzione religiosa”. Di conseguenza, anche le celebrazioni dei cammini di iniziazione cristiana per i bambini e i ragazzi, ad esempio le Messe domenicali, le celebrazioni penitenziali, le Messe con le Cresime o le Prime Comunioni, possono essere programmate liberamente dai parroci, senza alcuna limitazione, se non il coprifuoco, finché sarà vigente, e il rispetto delle Norme di cui sopra.

I parroci raccomandino comunque ai genitori dei ragazzi che ricevono la Cresima o la Prima Comunione di rispettare le restrizioni anche per quanto riguarda le eventuali feste in famiglia dopo le funzioni religiose, invitandoli, se necessario, a rimandarle a tempi migliori, in particolare quando si è in zona arancione o rossa, o limitandole ai famigliari più stretti, nel tentativo di coniugare la necessità di non differire ulteriormente la celebrazione dei sacramenti con l’obbligo di evitare ogni assembramento improprio pure fuori dai luoghi di culto.

Tutte le altre attività pastorali in presenza sono invece soggette a limitazioni a seconda del livello delle restrizioni, come avviene per analoghe attività sociali. Di conseguenza, rispettando l’orario del cosiddetto coprifuoco, finché sarà vigente, e tenendo presente il protocollo sanitario indicato dall’Ufficio per i problemi giuridici della Conferenza Episcopale Italiana:

  1. gli incontri di catechesi che non siano funzioni religiose per bambini, ragazzi e giovani, come pure le attività parascolastiche degli oratori, ad esempio il doposcuola, possono svolgersi in presenza soltanto quando i bambini o i ragazzi o i giovani di quell’età vanno a scuola in presenza o, almeno, in modalità mista;
  2. le riunioni degli organismi di partecipazione, ad esempio dei Consigli parrocchiali per gli affari economici, come pure le riunioni organizzative, ad esempio del gruppo liturgico o della cantoria o del gruppo dei catechisti, possono svolgersi in presenza in quanto sono esigenze lavorative;
  3. altre riunioni o convegni che non siano funzioni religiose potranno svolgersi in presenza a partire dal 1 luglio 2021 quando si è in zona bianca o gialla.