Territorio

Il territorio è una porzione di terra abitata. L’ultima parola è la più importante: abitare. Ossia l’insieme delle strategie che derivano dallo sguardo umano sulla terra.
Non uno sguardo solitario, ma acquisito nello scambio con altri che contemplano nella medesima direzione, seppure con sentimenti diversi. Uno sguardo che suscita il ricordo di quanti hanno abitato quel territorio e spinto in avanti ad immaginare quanti lo abiteranno.
Le strategie umane sul territorio iniziano con il suddividerlo. Nascono regioni, zone, province, lotti, porzioni di varia misura e genere. Non sono scritte sulla nuda terra, ma disegnate dallo sguardo umano, che utilizza fiumi, creste montane, ecosistemi per dipingere il proprio quadro di riferimento.
Le unità territoriali sono sempre modificabili, ma costituiscono dei confini entro cui muoversi, organizzarsi, cercare alleanze. Sul territorio si costruiscono le comunità. Ad ogni unità territoriale corrisponde anche qualche tratto specifico della comunità. Si aggiungono poi varchi, vie di comunicazione, zone di scambio, aree di conflitto.
Avvengono continui cambiamenti nel dialogo tra territorio e comunità: climatici, ambientali, sociali. Costringono a riformulare le suddivisioni e i rapporti.
Questa attività culturale coinvolge anche la diffusione del Vangelo. La lieta notizia viene portata sul territorio, trasformandolo attraverso quanto suscita negli umani. Crea nuovi sguardi, nuove concezioni del rapporto con la terra e dei legami con le altre creature e con le comunità. «Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace … che annuncia la salvezza (Is 52,7)».
Ecco lo sguardo con cui ispirare la Chiesa diocesana nel costituire di epoca in epoca le unità pastorali in cui annunciare e testimoniare il Vangelo.