Servizi di carità dalla fase due dell’Emergenza Covid 19

Il gruppo Regionale Caritas Piemonte e Valle D’Aosta ha fornito una serie di indicazioni a seguito dell’Emergenza Covid 19 per i servizi di carità.

La rete delle Caritas di Piemonte e Valle d’Aosta – diocesane e parrocchiali – nel periodo del Covid 19 ha continuato a svolgere il proprio servizio di animazione delle comunità e di accompagnamento delle persone. Per garantire al meglio possibile gli ospiti, gli operatori e i volontari ha assunto modalità di esercizio delle attività in linea con le indicazioni che le Autorità civili e sanitarie di volta in volta definivano.   

Abbiamo la chiara percezione che si sia venuta a creare una vera emergenza sociale che va al di la delle risultanze sanitarie e che impegnerà i nostri servizi come quelli pubblici per parecchi mesi. Una situazione che andrà necessariamente a modificare il sistema di welfare più ancora che le modalità di erogazione dei servizi e di gestione delle attività. I passi che siamo chiamati a compiere nel periodo estivo vanno già percorsi con questa prospettiva di cambiamento strutturale e non solo di aggiustamento operativo.

Avviata la cosidetta fase tre – che accompagnerà i nostri territori ad una ripartenza delle varie dimensioni della vita sociale, culturale, religiosa ed economica iniziamo sempre più a riscontrare necessità che investono soggetti diversi da quelli serviti durante il lock down, alcuni già colpiti da fragilità, altri da considerarsi “nuovi poveri” . Nuove persone suonano alle nostre porte chiedendo di accedere alla rete, gran parte delle situazioni temporanee assunte in regime di emergenza iniziano a far emergere le loro carenze e a diminuire l’efficacia dell’azione di accompagnamento e relazione che sono proprie dello stile Caritas. Alcune limitazioni di luogo, tempo, opportunità iniziano a dimostrarsi incompatibili con il mutare delle esigenze della fascia debole della popolazione colpita dagli esiti economici e sociali della crisi. 

In fedeltà del proprio mandato in seno alla comunità cristiana e alla società civile, Caritas ritiene di non potersi esimere dal cercare di farsi prossimità in maniera adeguata alle mutate necessità. Occorre riprendere una certa normalità nella conduzione dei servizi.

Al momento la Caritas Diocesana di Cuneo ha scelto per il periodo luglio / agosto di attenersi alle seguenti linee operative.

Mensa di Via Massimo d’Azeglio 16 
Poichè allo stato attuale mancano indicazioni di specifici protocolli circa le mense di carità e avendo oggettiva difficoltà ad omologare queste con ristoranti e bar, nel periodo estivo continuerà la forma take away.

Distribuzione viveri parrocchiali 
E’ consigliato mantenere le modalità di ritiro sperimentate nel periodo di lock down che hanno dimostrato fattibilità ed efficacia, curando allo stesso modo il necessario distanziamento personale e la presenza dei DPI ma sicuramente bisognerà incrementare l’aspetto di cura della relazione al fine di non ridurre il servizio a semplice distribuzione materiale.

Centro Unico Vestiario e Ambulatorio medico – dentistico 
Per motivi di sicurezza il centro vestiario diocesano resterà chiuso fino al mese di settembre  2020. Si invitano, le parrocchie che hanno questo servizio di sospenderlo per il periodo estivo.  Anche l’ambulatorio medico, resterà chiuso fino a settembre 2020.

Servizio di ascolto
Là dove possibile sarà necessario riprendere la possibilità dei colloqui di persona in presenza. Vanno, però, scrupolosamente evitati gli assembramenti: non si effettuano aperture senza appuntamento o questi vengono limitati a piccolissimi numeri (da definire in riferimento agli spazi utilizzabili) le permanenze in sala di attesa delle persone.
L’accesso – secondo la normativa vigente – viene consentito previo rilevamento della temperatura corporea con risultanza inferiore a 37,5 gradi e in assenza di sintomi visibili riconducibili alla infezione, senza tenere un registro e senza richiedere autocertificazione da parte degli ospiti.
Obbligatorio per volontari, ospiti ed eventuali visitatori indossare i DPI essenziali e sanificarsi le mani.

I colloqui devono mantenere la distanza di un paio di metri, e si svolgono tra un volontario e un ospite per ambiente. La cura dello stile Caritas di relazione suggerisce – se è possibile mantenere la distanza ‐ di non utilizzare barriere protettive in sede di colloquio, mentre possono essere utili a livello di segreteria o di primo filtro dove va anche predisposto il distanziamento tra postazioni.
Durante la presenza di ospiti e volontari gli ambienti vengono aerati con frequenza, specie se in presenza di sistemi di ventilazione o di condizionamento di aria.

L’esperienza del periodo di lock down ha certificato l’efficacia dell’ascolto a distanza, via telefonica e via informatica. Ai fini di non perdere le acquisizioni imparate e per ridurre il numero di colloqui di presenza – potenzialmente a rischio – si continua anche a praticare in modo misto questa formula di ascolto.

Il Centro di ascolto diocesano, continuerà per il periodo estivo, la modalità dell’ascolto telefonico. Si invitano, tutti i centri di ascolto parrocchiali ad adottare tale modalità per quanto possibile.

Abbiamo a tal fine predisposto una mappa per orientare operatori, volontari o persone in difficoltà a superare questi mesi estivi che sono, da sempre e per molti, fonte di estrema difficoltà e solitudine.