Ripartire dai piccoli

A partire dal mese di giugno, con la graduale riapertura dei luoghi della cultura, oltre 700 bambini hanno partecipato alle attività didattiche del Museo diocesano. Grazie al sostegno del Comune di Cuneo e alla collaborazione di molti centri estivi e scuole del territorio, abbiamo avuto la possibilità di ripartire con i laboratori di didattica e arte -terapia con un pubblico quanto mai speciale di età compresa tra i 3 e i 13 anni. Anche in ragione del particolare periodo che stiamo vivendo, le nostre operatrici hanno scelto di adattare la lettura delle opere del museo seguendo non solamente percorsi didattici, ma utilizzando canali emozionali e di condivisione: bambini e ragazzi hanno così messo insieme una serie di riflessioni, gioie, fragilità, speranze di grande profondità, indipendentemente dall’età anagrafica. L’arte è stata il veicolo di scoperta del proprio potenziale creativo e motore di sviluppo dell’autostima perché l’espressione è stata interpretata come un percorso emozionale e non come opera finale. Nonostante le distanze, le attività sono state un momento di aggregazione e conoscenza reciproca attraverso linguaggi «protetti» e liberi, con il coinvolgimento di tutti i partecipanti del gruppo, soprattutto coloro che avevano maggiori difficoltà con la comunicazione verbale.

Questi piccoli visitatori – insieme agli animatori e alle famiglie – hanno mostrato nuove vie percorribili per la nostra educazione museale, basate sulla sensibilità e sull’inclusione, elementi fondamentali per i più piccini e per chi ha maggiori difficoltà a seguire gli abituali percorsi didattici. In questa direzione andranno anche le scelte dei prossimi mesi che vedranno la realizzazione e la sperimentazione di valigie sensoriali e pannelli in CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa) in grado di trasmettere informazioni essenziali in un linguaggio semplice e inclusivo, così da rendere la visita al museo un’esperienza soddisfacente per tutti. Perché, come ci hanno insegnato i nostri piccoli artisti, imparare attraverso le emozioni è più bello!

Laura Marino, direttore del museo diocesano