Ricette di casa Pascal d’Illonza

Il cavaliere Pascal d’Illonza nel luglio 1760 aveva problemi ai nervi, tanto da richiedere l’utilizzo di una “pomata nervale”, molto particolare. La ricetta comprende numerose erbe, tra cui timo, rosmarino, morella (o solano, un’erba considerata tossica), lauro, lavanda, in misura di “due pugnate d’ogni erba”, triturate e messe a bollire insieme al vino. L’autore raccomanda di “distaccar di spesso cose che sono nella marmita con una spatola di legno, acciò che la materia non abbrucci”. Quando il vino è consumato occorre metter “ogni cosa in una tela nuova rada” e spremere “a forza di braccio”, ottenendo così la pomata, da usare in dose “d’una fava”. Sarebbe molto interessante poterla ricreare, ma l’ingrediente principale pone a noi, uomini contemporanei, un problema… animalista: nella prima riga della ricetta si dice “pigliate tre piccioli cani apena nati”! Ebbene sì, occorre prendere dei cagnolini, tagliarli (“o morti o vivi…con la pelle e gli interiori”) e metterli nella pentola con la mezza pinta di vino nero e l’olio vecchio.
Si tratta di un foglio manoscritto proveniente dall’archivio della Famiglia Pascal d’Illonza, conservato e riordinato presso l’Archivio storico diocesano: è un ottimo esempio di archivio famigliare, perché si è conservato pressoché intatto fino a noi, con le legature e le cartelline originarie. Come fondo archivistico copre l’arco cronologico dal 1559 fino al 1891, comprendendo la fine della casata Pascal d’Illonza. L’inventario completo si trova qui, sotto la voce “Esplora il fondo”.
Questa ricetta, pur essendo l’unica cruenta, non è l’unica conservata: sono presenti rimedi per le labbra, per i vermi, contro i flussi di sangue e il mal di pancia. Contemplano tutte l’utilizzo di numerose erbe o di verdure. Un’altra ricetta risulta difficilmente realizzabile al giorno d’oggi: in caso di serpentina o di “morsicatura delle api” consiglia di applicare “ben caldo” sterco di bue! Sono testimonianze molto interessanti per la storia della medicina e di un sapere popolare che come società abbiamo perso o messo in secondo piano, e che in parte negli ultimi anni è recuperato dal ritorno all’utilizzo di rimedi naturali, eccezion fatta per ingredienti ‘estremi’ come lo sterco o i cani.