Mercoledì 17 luglio nel salone parrocchiale di Montanera otto partecipanti alla rete di laureati in teologia hanno cercato di riflettere sul tema dell’inculturazione del cristianesimo. Hanno partecipato don Giuseppe Pellegrino, vicario episcopale per la Cultura e referente della Rete, don Andrea Adamo, don Elio Dotto, Sergio Oberto, Sonia Martini, Francesco Massobrio, Paolo Tassinari e don Ginmichele Gazzola.
Il prossimo appuntamento per gli iscritti alla Rete diocesana è fissato per giovedì 26 settembre dalle 20 alle 22 nel Seminario Vescovile di Cuneo.
Presentazione
a cura di Pellegrino Giuseppe
Valore simbolico del luogo di ritrovo: la piccola sala allestita come biblioteca parrocchiale in Montanera. La collocazione della biblioteca in una sala parrocchiale adibita ad incontri ordinari favorisce la visibilità dei libri, rende consapevoli del patrimonio culturale locale, dà l’idea dell’ampiezza di orizzonti entro cui la parrocchia svolge le proprie attività. Ecco un obiettivo fondamentale della Rete diocesana: valorizzare le risorse esistenti sul territorio per dare spessore culturale alla vita cristiana ordinaria.
Presentazione degli iscritti alla Rete diocesana: 20 adesioni confermate con la scheda personale e ulteriore presenza di persone interessate a valutare gli sviluppi e decidere se aderire.
Ragioni fondamentali che hanno spinto all’idea della Rete diocesana:
– L’esperienza pluriennale dello STI-ISSR con il conferimento di lauree in Teologia e Scienze Religiose: la popolazione di laureati e di ex-studenti è rilevante numericamente (da censire) ed è interessata a non considerare interrotto con la laurea il percorso fatto, con il suo valore intellettuale di evoluzione mentale e di sensibilizzazione critica.
– L’investimento che la diocesi di Cuneo ha fatto nella scelta di attribuire alla Cultura un ruolo fondamentale nell’azione della Chiesa locale: avere indicato la Cultura come settore della Curia diocesana insieme all’Evangelizzazione e alla Testimonianza della Carità.
Approfondimento: Il ruolo della cultura in rapporto alla fede
L’attenzione alla dimensione culturale della vita cristiana è particolarmente interessante nell’epoca attuale. Essa, infatti, da Olivier Roy viene indicata come epoca in cui le religioni sono “senza cultura”. Su questa linea, anche Giuseppe Angelini, aggiunge la preoccupazione per il cristianesimo che si rifugia “in un’evanescente e irreale concentrazione kerygmatica”. Queste affermazioni sono state approfondite nel riferimento ad alcuni testi:
– O. ROY; J.L. MARION; P. SEQUERI, Il fattore religioso può ancora salvare l’Occidente, in Vita e Pensiero, 1 (2019) 69-89.
– O. ROY, La santa ignoranza. Religioni senza cultura?, Feltrinelli, Milano 2009.
– G. ANGELINI, Il fattore religioso e il destino dell’Occidente. Verso una santa ignoranza, in Rivista Clero Italiano 4 (2019) 300-312. (il testo è stato presentato con osservazioni critiche da Andrea Adamo).
Da questa prospettiva emerge la proposta di un lavoro da svolgere:
– Sviluppare riflessioni critiche, chiavi di lettura, sguardi non solamente immediati e funzionali capaci di accompagnare la vita della Chiesa locale
– Dialogare con la cultura entro cui viviamo (fatta di molteplici anime, di prospettive differenziate, di tradizioni diverse, di simboli espressivi e linguaggi)
– Sviluppare la consapevolezza che la fede va coltivata, ciò portata a tradursi e incarnarsi in culture di vita che sono concrete (fissate nella carne, nei luoghi, negli oggetti, nei riti, nelle mentalità, nelle istituzioni)
Raccolta di campi possibili su cui far maturare iniziative (ossia coltivare la fede)
1) Scuola Diocesana Formazione Teologica. Proposta di laboratori di lettura con piccoli gruppi diffusi sul territorio (eventualmente nell’ambiente di biblioteche parrocchiali). È una evoluzione possibile dell’esperienza dei laboratori di lettura proposti negli ultimi anni alla SDFT di Cuneo.
2) Formazione del clero. Eventuali interventi di approfondimento da parte di laureati in Teologia e Scienze Religiose sui temi scelti per la formazione del clero. Per il 2019/20 il tema guida “La preghiera (personale e liturgica)”.
3) Catechesi per adulti. Predisposizione di percorsi di catechesi (cicli di incontri) da offrire a parrocchie interessate.
4) Sito internet. Il sito diocesano settore Cultura può riprendere l’esperienza del sito www.teologiadalbasso.it coinvolgendo più persone nella composizione delle pagine (di tipo informativo e formativo: capace di indicare attenzioni culturali).
5) Pagine Fede e cultura sul settimanale diocesano La Guida (o altri). Contributi a rubriche, approfondimenti su temi.
6) Iniziative di valorizzazione associate a risorse diocesane o parrocchiali/interparrocchiali:
– Rete museale (museo diocesano, sacrestie aperte, altri musei)
– Archivi (diocesano, parrocchiali)
– Biblioteche (diocesana, parrocchiali, altre)
– Beni artistici (sul territorio o in spazi espositivi)
7) Dialoghi interculturali e interdisciplinari in occasioni di convegni, incontri con le scuole, percorsi di formazione per categorie o associazioni.
8) Accompagnamento di viaggi a tema o su autori, in grado di coinvolgere persone di varie provenienze culturali e portare a conoscenza e confronto.
9) Rassegne cinematografiche a tema (o cineforum). Proposte di temi, presentazione dell’iniziativa, ripresa su mezzi di comunicazione.
10) Realizzazione luoghi di esposizione/consultazione riviste e pubblicazioni presso Curia, parrocchie, enti ecclesiastici. Sono luoghi da allestire, aggiornare, animare.
L’elenco delle iniziative possibili è aperto. L’elemento decisivo è la disponibilità di persone per animarle e curarne la realizzazione nei suoi vari aspetti (di ideazione e di organizzazione).
Tutto questo può contribuire a dare spessore culturale all’esperienza dei credenti e ad offrire un servizio importante per la vita della società.