Pellegrinaggio sinodale a Roma

Traspare dalle righe di don Giuseppe Pellegrino, Segretario generale coordinatore del Sinodo diocesano e Vicario episcopale per la cultura, una profonda gratitudine e gioia per i tre giorni vissuti insieme al vescovo Piero Delbosco, con preti e laici delle Diocesi di Cuneo e di Fossano.
Un’esperienza, sottolinea don Giuseppe, che ha allargato gli sguardi, ha ampliato gli orizzonti e ha dato alle Chiese di Cuneo e di Fossano un respiro più grande, un respiro universale.
Gli incontri con il Dicastero per il servizio allo sviluppo umano, quello per la Comunicazione, l’incontro con il segretario generale del Sinodo dei Vescovi, il saluto a papa Francesco nell’udienza generale hanno fatto capire quanto la Chiesa stia lavorando per continuare ad essere testimone credibile di Cristo nel mondo. Un mondo sofferente dove il grido della terra e dei poveri si alza sopra ogni altra voce; un mondo che sta cercando nei credenti la speranza di un mondo rinnovato; un mondo che ha bisogno di cura e tenerezza per le persone e per ogni creatura.
Conclude don Giuseppe: “Il Sinodo non porterà una fede perfetta, ma la conferma che proprio su questa povera fede si può continuare la missione affidata da Gesù: essere suoi testimoni nel mondo. Anche nella società complessa, nel mondo adulto della scienza e della libertà individuale, nel mondo afflitto da gravi problemi di giustizia, equità, guerre, malattie e calamità naturali … i cristiani non hanno altre potenze su cui contare, se non questa fede in Cristo di cui Pietro ha visto gli inizi promettenti e di cui sulla terra non vediamo ancora il pieno compimento.”

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