Un libro che pone domande alle religioni contemporanee sul loro rapporto con la cultura. I credenti di oggi, a qualsiasi religione appartengano, sembrano condividere atteggiamenti ostili o indifferenti nei confronti della cultura. A volte la considerano nemica, pagana, pericolosa per l’integrità della fede. Altre volte semplicemente futile, inutile rispetto a ciò che è veramente necessario ed essenziale. Quando manca l’impegno a tradurre in cultura la propria fede, le religioni diventano deboli, esposte al rischio di vari fondamentalismi e vittime di una globalizzazione che rende tutte le religioni uguali e subordinate ad una indistinta cultura dominante.