Liberare è una delle attività preferite dal Dio della Bibbia. Spettacolare è stata la sua liberazione dai lavori forzati a cui era sottoposto il popolo d’Israele in Egitto (Es 6,6). Basta con le azioni forzate! E’ ora di azioni libere, gratuite, festose! «Lascia partire il mio popolo, perché mi celebri una festa nel deserto» (Es 5,1). La liberazione non è la fuga dall’Egitto, bensì la festa nel deserto!
L’attività di liberazione appartiene strettamente agli artisti. Essi liberano le risorse nascoste nella materia, la luce imprigionata nelle tenebre, le forme racchiuse nella pietra, i suoni mescolati ai rumori … Liberano inoltre le potenzialità del desiderio, racchiuso nei cuori di coloro che sono oppressi da regimi, da condizioni di sofferenza, da discriminazioni sociali. Tante forme di liberazione hanno in comune lo sforzo di aprire finestre, di lasciar uscire quanto sta dentro ed ha la forza di cambiare il destino.
La liberazione non è, tuttavia, una prova muscolare. Non è la potenza umana di sfondare le porte, di superare i limiti, di sconfiggere le epidemie. Ma, prima ancora, è re-impiego (cfr. M. De Certeau, L’invenzione del quotidiano). E’ intraprendere azioni, che vadano oltre la sottomissione a realtà anonime, a lavori forzati. Compiere atti che siano degni della libertà non conduce ad una vita leggera e spensierata. Al contrario obbliga a coinvolgersi in proprio nell’azione, ad attribuire significati a ciò che si crea e a ciò che si sopporta.
Realizzare con libertà il proprio mondo quotidiano è compito degli esseri umani. E’ impegnativo lasciarsi condurre fuori dalla schiavitù di ciò che sembra inesorabile, già deciso, inevitabile, senza alternative. Talvolta siamo più pronti a sottometterci forzatamente, che ad investire pienamente la nostra libertà. Promuovere cultura significa sottrarre le persone al vittimismo dei lavori forzati per incoraggiare ad incamminarsi verso la pratica della libertà: reinventare il mondo in cui si vuole vivere e reinventare se stessi con il materiale che il destino ci assegna.