La Carovana della Pace 2019 domenica 22 settembre

Camminare insieme per dire “no” al clima di odio che si respira nel nostro paese, come ha riportato il Censis nella relazione del 2018. Domenica 22 settembre tre ospiti sanno presenti sul palco allestito in Piazza Italia a Boves: don Luigi Ciotti, don Luigi Di Piazza e Zia Caterina. Da quest’anno i percorsi diventano tre per arrivare a Boves: a Cuneo il ritrovo è al monumento della Restitenza alle 13.30, a Chiusa Pesio alle 12.30 al Monumento dei Caduti arrivando a Peveragno alle 13.45 in piazza XXX Martiri, infine a Borgo San Dalmazzo alle 14 al memoriale della Deportazione. Alle 16 è previsto l’arrivo a Boves. Una novità di quest’anno che sta a significare, secondo quanto riferisce don Flavio Luciano, un attaccamento ai territori e alle realtà locali.

L’invito è rivolto alle parrocchie ad essere presenti, e ai giovani ad animare con la loro voce e il loro entusiasmo.

 

Voi griderete prima che gridino le pietre?”.La nostra Carovana della Pace 2019 vuol rispondere positivamente a questa domanda di Papa Francesco.

#primachegridinolepietre

Nel 2018 ha scritto bene il Censis: sovranismo psichico, italiani incattiviti, società disunita e senza sogni né modelli. Oggi il grado di umanità nella nostra società si è corrotto. L’altro da noi è trascurato, respinto, umiliato, anche con l’indifferenza e il silenzio. Basta guardare come trattiamo i giovani, i migranti, i poveri. Don Luigi Ciotti fondatore del gruppo Abele e dell’Associazione Libera, ci aiuterà nella riflessione a Boves. Spesso afferma che purtroppo il nostro Paese ha tradito la Costituzione, i sogni e gli ideali di chi l’ha scritta. L’aumento della povertà, la perdita del lavoro, il talento girato in corruzione, la dispersione scolastica, l’analfabetismo di ritorno, la riduzione e lo smantellamento dei servizi sociali, la potenza di mafie e corruzione, il linguaggio imbarbarito, sono fenomeni indegni di un Paese che voglia essere democratico non solo di nome ma di fatto, un Paese civile.

Per noi è importante fare memoria di chi ha pagato ed è caduto nella lotta per un Paese diverso, perché il nostro Paese soffre di una grave emorragia di memoria. Ma non vogliamo sia una memoria solo celebrativa e d’occasione. La Costituzione – scritta settant’anni fa proprio come conseguenza di quella lotta per rispondere al fascismo, al razzismo, alla guerra – non è solo una carta, né solo la legge fondamentale dello Stato, ma un progetto di cui noi crediamo dobbiamo essere oggi gli esecutori.

Quindi non basta ricordare: occorre un cambiamento etico, una rivoluzione delle coscienze con l’impegno di tutti, autentico, quotidiano.

Quindi non basta gridare: occorre, a partire da un nuovo senso di RESPONSABILITA’ non stare inerti ma passare all’azione, all’IMPEGNO.

#primachegridinolepietre

La Carovana 2019 vuol aiutarci a scuoterci dall’indifferenza e dall’egoismo, malattie spirituali del nostro tempo, che possono infettare tutti noi. Il messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2019 scritto da Papa Francesco ha un titolo significativo: “Non si tratta solo di migranti”. Un ritornello ripetuto che ci ricorda che quando si parla degli altri si parla anche di noi stessi, perché non c’è un io senza un tu, non c’è esistenza umana se non nell’ambito della relazione con gli altri, non c’è esperienza di fede autentica e di appartenenza ecclesiale se non all’interno di relazioni comunionali. Non si è veramente umani, dunque, se qualcosa che riguarda l’essere umano non ci tocca più o, peggio, suscita in noi durezza, ostilità, chiusura. Poi, aveva scritto tempo fa Papa Francesco, “PECCATO è rinunciare all’incontro con l’altro, all’incontro col diverso, col prossimo, che di fatto è un’occasione privilegiata d’incontro col Signore”.

#primachegridinolepietre

Saranno con noi anche Pierluigi di Piazza e Caterina Bellanti, in arte zia Caterina.

Pierluigi Di Piazza in tutta la sua vita ha cercato di non voltarsi dall’altra parte (titolo dell’ultimo suo libro), ma di fare dell’accoglienza di qualsiasi “altro”, “diverso”, la caratteristica del suo agire. Spesso ripete che dobbiamo sconfiggere prima i muri che sono in noi, perché l’accoglienza è presente nel cuore, nella coscienza, nell’intelligenza, prima che nell’organizzazione. Ha pagato un forte isolamento grazie alle sue scelte di accoglienza e pace.

Zia Caterina dopo la morte del marito di cancro ha messo il taxi ricevuto in eredità a disposizione dei bambini malati di tumore e dei famigliari, per aiutarli a vincere le loro paure. Li chiama, questi bambini, “supereroi”. In un’intervista disse che “Il supereroe può essere qualunque quando impara a conoscere e a sconfiggere le proprie paure e i miei bambini sono dei super eroi perché stanno combattendo contro il peggiore dei nemici: la morte”. Ricorda loro:  “Per diventare supereroe devi esserci. Nel bene e nel male. Devi vivere il momento con straordinaria forza e fare ciò che devi fare. Devi vivere con tutto te stesso quello che ti è chiesto di vivere nel momento. Non vivere niente a mezzo ma tutto nella sua totalità”. Una donna tutta consegnata a rispondere al grido di dolore dei piccoli, con fantasia e creatività.

Quindi questa Carovana vuol anche essere un GRIDO di SPERANZA.

#primachegridinolepietre

L’indifferenza e l’egoismo sono anche conseguenza delle paure che bloccano la vita di tante persone di oggi. Quella paura del sentirsi soli, abbandonati, che deriva dalla perdita del legame sociale, del senso di comunità. La paura che invade una società frantumata e dal vuoto culturale. La grande paura economica con la percezione di un sistema che non protegge più le persone, che distrugge il lavoro o lo degrada, che alimenta le disuguaglianze e smantella lo stato sociale. Su queste paure un mondo politico insano e corrotto costruisce il rifiuto dello straniero e del diverso, con un decreto sicurezza, per esempio, che è stato definito da autorevoli persone una “macchina della paura e del disordine”. Come non ricordarci la frase di Albert Camus: “Nei tempi bui, resistere ènon consentire menzogne”!

In questa Carovana si vogliono affrontare queste paure, vivere un momento liberante, di FESTAper tutti diventare più umani.

#primachegridinolepietre

Non dimentichiamo poi che la Madre Terra sta già gridando! La Carovana è inserita nel periodo del Tempo del Creato che tante comunità cristiane vivono nel mondo intero. Il grido della Terra che si manifesta soprattutto nel clima impazzito sono un segno che il creato attende che, finalmente, gli esseri umani manifestino la loro realtà profonda di figlie e figlie, anche in comportamenti di amore e cura per la ricchezza della vita.

La nostra Carovana sarà un SIalla vita, a chi si spende e paga per amore alla vita sua, di tutti/tutto  e un NOdeciso a chi si è messo a servizio di quell’economia che oggi uccide uomini e donne, esseri viventi e la Madre Terra.

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Cartolina_Generica

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