Don Giorgio Ghibaudo, nato a Borgo san Dalmazzo il 15 ottobre 1925, Parroco emerito della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria in Cuneo, è morto martedì 29 giugno 2021.
La sua salma è stata composta nella chiesa parrocchiale del Cuore Immacolato di Maria in Cuneo mercoledì 30 giugno a partire dalle ore 15.30.
La Veglia di preghiera si è tenuta mercoledì 30 giugno alle ore 19 nella chiesa parrocchiale del Cuore Immacolato di Maria in Cuneo.
Le Esequie sono state celebrate presso il campo sportivo della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria in Cuneo giovedì 1 luglio alle ore 10.
Ghibaudo Giorgio, nato a Borgo San Dalmazzo il 15 ottobre 1925, figlio di Giovanni Battista e Pepino Alice, era entrato nel seminario diocesano pochi anni prima della dura esperienza di guerra, segnata dalla tragica morte di don Mario Ghibaudo, compaesano e maggiore di lui per soli cinque anni.
L’ordinazione presbiterale, ricevuta il 27 giugno 1948 dalle mani del vescovo Giacomo Rosso, avvenne nel clima ancora provato da miseria e tensioni sociali e politiche, in cui tuttavia si plasmò la fede e la dedizione di un nucleo di ben dieci preti, disponibili per la ricostruzione morale e materiale della chiesa locale.
Don Ghibaudo iniziò il servizio pastorale come vicecurato a Valdieri da settembre 1948 ad ottobre 1952; poi venne destinato alla cattedrale dal 1 novembre 1952.
Nel 1956 il vicario generale don Golè, già suo parroco a San Dalmazzo, scelse don Ghibaudo per l’erigenda parrocchia del Cuore Immacolato di Maria. Con le pratiche ed il terreno predisposto dalla Curia e col sostegno dei parroci del Sacro Cuore e di San Rocco, da cui veniva stralciato il territorio per la nuova parrocchia, essa fu istituita il 16 luglio 1956. Don Giorgio iniziò le celebrazioni eucaristiche nel seminterrato della clinica Sanitas (oggi istituto Regina Mundi) e celebrò la prima messa di Natale del 1956 in un capannone della ditta Baggi. Ed intanto avviò subito la costruzione della prima chiesetta, benedetta il 7 aprile 1957, in cui egli fece l’ingresso ufficiale il 6 maggio 1957.
Furono anni di costruzioni incalzanti: il 23 febbraio 1958 si pose la prima pietra della canonica ed aule catechistiche, inaugurate il 26 ottobre 1958; il 21 maggio 1961 iniziò la costruzione della chiesa; il 9 giugno 1963 si inaugurò la cripta. Il nuovo tempio venne consacrato il 31 maggio 1970.
Don Giorgio stesso scrisse: «La nascita della parrocchia Cuore Immacolato è stata un gande percorso di fede che mi ha visto, giovane sacerdote, affrontare in letizia un compito che avrebbe spaventato chiunque. La fiducia nella Madonna, la sicurezza che il Signore ci avrebbe aiutato, l’appoggio della gente, il sostegno dei vicari parrocchiali, mi hanno sempre sostenuto».
Le costruzioni materiali erano espressione dello zelo di don Giorgio nell’incontrare le persone, intessendo una rete di comunità, facendo perno sulle famiglie, in cui diffuse i gruppi del vangelo, dando priorità all’oratorio ed al catechismo, per cui costruì le opere parrocchiali prima ancora di iniziare la chiesa. Si fece animatore di nuclei di collaboratori nella liturgia, nella catechesi, nella carità, favorendo un organico tessuto di cui il consiglio pastorale era espressione concreta e le feste della comunità diventavano segno gioioso.
Si prese cura personale dei malati e di situazioni di disagio. Per questo nel 1984 promosse la comunità “Luca e Fabio”, e poi l’impegnativa struttura del soggiorno per anziani, che accolse i primi ospiti nel 1989.
Quando il 25 settembre 2002 rassegnò le dimissioni fu quasi ovvio che si trasferisse come cappellano nel Soggiorno “Cuore Immacolato di Maria”, dove trovò la riconoscenza di una padre amato dalla sua famiglia, come egli stesso scrisse: «nel ricordo di un passato di comunanza e solidarietà, di fede e di abbandono alla Provvidenza… nella preghiera e nel grazie per un’esperienza tanto coinvolgente del crescere di una comunità fondata su pilastri che non sono di calce e mattoni, ma di fede e carità, di speranza e amore».
La morte lo ha colto il 29 giugno, solennità dei santi Pietro e Paolo, e la comunità, che ha formato, lo ha salutato con una vasta assemblea tra le sue opere, il primo luglio 2021.
don Giovanni Michele Gazzola