Dal 26 al 29 luglio 2023, in un clima familiare e in un ambiente carico di storia, i diaconi permanenti della diocesi di Cuneo-Fossano, in compagnia delle mogli di ciascuno, del vescovo Piero Delbosco e di don Ezio Mandrile, hanno vissuto la consueta convivenza estiva; le giornate sono state scandite dalla preghiera e dalle relazioni di don Duilio Albarello e dei Vicari diocesani, alle quali seguiva un ampio dibattito.
Don Duilio Albarello, docente di Teologia fondamentale, ha sviluppato il suo contributo attorno al tema “Una fede matura per una testimonianza credibile”, mostrando ancora una volta l’intreccio fecondo tra momento antropologico (la vita che è comune ad ogni nato da donna) e momento teologico (la vita del “nato da donna” – Galati 4,4), oltre il dottrinalismo, il moralismo e lo spiritualismo. Il confronto con alcuni autori studiati ai tempi della formazione al ministero (C. Theobald, J. Kristeva, P. Sequeri, M. Khel), è servito a ricentrare alcune coordinate di fondo del servizio del diacono permanente chiamato a mostrare che “la fede nell’Evangelo sa ancora reggere la prova della vita, in quanto mantiene la promessa di renderla pienamente, integralmente umana” (cliccando qui è possibile ascoltare l’intera relazione del prof. Albarello).
Il confronto con don Sebastiano Carlo Vallati e don Flavio Luciano, rispettivamente Vicario generale e per la Pastorale, ha preso il via da alcuni passaggi del Libro sinodale relativi alla figura del diacono che “deve ricevere maggiore luce”. Entrambi i presbiteri hanno fatto riferimento alla propria esperienza di relazione coi diaconi della nostra diocesi, a 17 anni dall’avvio della formazione al ministero, e a oltre 10 di servizio effettivo in modalità differenti (Uffici pastorali, parrocchia, carcere, casa di riposo, ospedale). Don Vallati, citando il contributo di A. Borras, ha ricordato come il diacono “sia espressione di cura, trascinamento al servizio, inculturazione della fede nei diversi ambiti di vita ed eventuale apprendimento per il clero sposato”. Don Luciano ha ampliato l’orizzonte della riflessione portando la sua esperienza ai tempi della missione, e ritornando sul tema della sinodalità nella nostra Chiesa di Cuneo-Fossano dentro la quale il ministero del diacono dovrà essere fecondo.
Nella giornata conclusiva padre Daniele Giolitti, responsabile della Certosa di Pesio, ha proposto una meditazione sulla parabola del buon pastore, offrendo una testimonianza degli anni di missione in Mongolia.
Giorni belli, intensi e leggeri, occasione per immaginare nuovi spazi e forme di servizio per il diacono permanente, chiamato a non sostituire nessuno ma a condividere le sue peculiarità e potenzialità alla luce della vocazione ricevuta.