Giornata del Seminario 2021

Dal 1 gennaio 2021 il palazzo del Seminario a Cuneo, in via Amedeo Rossi 28, passa alla diretta gestione dell’ente Diocesi di Cuneo e diventa la sede stabile sia della Curia che della residenza del Vescovo. Si prende così atto della fine di un cammino, ma anche si aprono nuove prospettive per l’ente Seminario vescovile di Cuneo. Don Giuseppe Pellegrino, Rettore dal 2019, illustra il percorso nel Bollettino, in uscita per l’annuale Giornata.

Una vocazione che continua

«Chiudere» e «sospendere» sono diventate parole abituali nell’era Covid-19. «Aprire nuove attività» e «continuare» sono divenute rare. Si aggiunge così una difficoltà in più a parlare di vocazioni, di scelte di vita, di missioni a lungo termine e con ampi orizzonti. Le nostre anime, comprese quelle dei consacrati, finiscono avvolte in questo clima di sospensione. Il futuro è incerto e il presente precario. Una per una si chiudono le finestre e si resta ad aspettare. È davvero questa la necessità del momento?

Ce lo chiediamo e poi manca la forza di rispondere. Il momento più impegnativo per ogni vocazione è quello che viene dopo gli inizi, quello della fedeltà. È il tempo che di più mette alla prova, perché la durata logora e corrode le basi. Ecco quello che stiamo vivendo come persone e anche come istituzioni, mentre preghiamo ogni giorno: «Non abbandonarci alla tentazione».

La giornata del Seminario, in questo anno così difficile, non viene sospesa! È proposta per domenica 31 gennaio. Un piccolo segno di altre realtà che non vogliamo sospendere. Il Seminario, in questo momento in cui è vuoto di seminaristi, non chiude! Si rilancia con nuovi progetti descritti in queste pagine. I preti, costretti a sospendere catechismo, oratori, visite nelle case … non abbandonano la loro vocazione! Li vediamo nelle nostre comunità.

I fedeli, provati dal dubbio e dalle tante sofferenze del mondo, non si chiudono in un vuoto silenzio, ma continuano a credere, sperare, amare! È esperienza quotidiana. Siamo accumunati in questi tempi lunghi di prova, che sono anche i tempi della fedeltà. Fedeltà non significa però restare fermi nella propria posizione, ostinarsi, chiudere e sospendere.

Significa aprire nuovi percorsi e continuare, un po’ più lentamente, il sentiero intrapreso, anche quando c’è la nebbia. Significa riconoscere umilmente la propria porzione di colpa per il buio che si è creato, per disporsi al pentimento e ai tempi nuovi che stanno maturando. È l’augurio che accompagna la giornata del Seminario in questo anno e che introduce queste pagine in cui il Seminario prova a presentarsi vivo, non chiuso né sospeso, ma aperto a novità e fedele alla propria vocazione: promuovere sensibilità e cura per le vocazioni nel loro nascere e nella prova del tempo, guardando all’orizzonte ampio della Chiesa diocesana e di quella sparsa in tutto il mondo.

Voglia di vivere con nuovi progetti

L’ente Seminario prova a mostrare un nuovo volto di se stesso. Non più un palazzo, ma un ente agile e creativo nella cura del clero e delle vocazioni. Nel linguaggio comune sicuramente si continuerà a dire «Seminario» per intendere l’edificio, ma sarà importante poter vedere anche qualche cosa di nuovo.

Ecco allora il bisogno di partire subito con sogni e progetti. È un modo per rendere visibile il nuovo e creare affiatamento. Per ricostruire una famiglia di sostenitori. Se non hanno famiglia gli enti sono sterili e destinati a morire. Il Seminario non è nella sua fase terminale, ma ha ancora voglia di vivere! Rinnovarsi in continuità con la propria storia, significa rianimare clero e vocazioni, pur senza poter fare miracoli né ottenere effetti speciali. Ma con attenzioni concrete all’oggi delle persone.

Un primo sogno: recuperare l’ormai abbandonata casa di Valdieri, denominata Villa Raggi Pasteris, per ristrutturarne almeno una parte. In questo edificio, che purtroppo è molto deteriorato a causa dell’abbandono da circa dieci anni, si potrebbero ricavare tre minialloggi da mettere a disposizione di sacerdoti per periodi anche brevi di riposo, di ferie, di stacco dalle responsabilità pastorali … L’ente Seminario potrebbe provvedere a disporre i locali, ma anche i servizi di ristorazione, di cura della persona e di quanto necessario. In questo modo si potrebbe rispondere ad un’esigenza attuale del clero, collegata a situazioni di fatica o semplicemente ad esigenze di ritrovare quando necessario spazi famigliari di condivisione, di lettura, di studio, di preghiera …

Un secondo sogno: proseguire, se possibile, il recupero della Villa di Valdieri anche per disporre spazi per iniziative di pastorale vocazionale. Attraverso una ristrutturazione dell’edificio e degli spazi esterni potrebbe essere realizzata una struttura adatta ad accogliere gruppi di ragazzi/e e giovani per percorsi di discernimento vocazionale, oppure piccoli gruppi di seminaristi, di novizi o di giovani preti, per giornate, week-end, settimane di formazione e di convivialità. Anche in questo caso l’ente Seminario, in collaborazione con gli uffici diocesani di pastorale vocazionale, potrebbe coordinare le attività e garantire quanto occorre per la struttura e i servizi.

Su entrambi i progetti sarà necessario raccogliere risorse umane ed economiche. Le prime potranno venire soprattutto attraverso la disponibilità volontaria delle persone (preti e laici, anziani e giovani, professionisti e persone di buona volontà …). Le risorse economiche in parte potranno derivare dagli investimenti sul patrimonio immobiliare dell’ente Seminario. Pur essendo vetusto e non molto redditizio, potrà essere utilizzato al meglio per ricavare risorse da orientare ai nuovi servizi. Potranno inoltre contribuire al progetto eventuali donazioni o lasciti, nel caso cresca la condivisione di quanto anima questi progetti che dovranno essere fatti conoscere.

Un terzo sogno guarda oltre i confini della diocesi. Non possiamo lasciar prevalere la malinconia nel vedere vuoto di seminaristi il palazzo di Via Amedeo Rossi e quasi vuoto il Seminario interdiocesano di Fossano. Altrove nel mondo ci sono seminaristi, ci sono giovani che si interrogano e si mettono a disposizione della Chiesa. Talvolta proprio dove abbondano le vocazioni, scarseggiano le risorse economiche, le strutture, i mezzi di formazione. Il nostro Seminario potrebbe adottare altri seminari inviando proprie offerte, ma anche preghiere, messaggi di incoraggiamento, scambio di idee sui temi della fede, della vocazione, della Chiesa nel mondo.

Ecco una prima proposta: destinare già quest’anno il 25% di quanto verrà raccolto nelle parrocchie in occasione della giornata del Seminario per sostenere la ricostruzione di un seminario danneggiato dal terremoto in Croazia. Ulteriori offerte potranno essere inviate con questa causale sul conto indicato nell’ultima pagina di questo bollettino. Tramite mons. Giorgio Lingua, nunzio a Zagabria, di origini fossanesi, è stato attivato un dialogo a questo scopo. Gli aggiornamenti del progetto verranno comunicati sul sito diocesano. Potrà essere il primo esperimento di una nuova missione assunta dall’ente Seminario: far vivere i seminaristi! Non solamente i pochi che restano tra noi, ma anche gli altri che nel mondo si preparano a servire una Chiesa che non ha confini, né tramonta. Forse tra loro sorgeranno i missionari che in futuro verranno ad annunciare nuovamente il Vangelo anche nelle nostre terre.

don Giuseppe Pellegrino jr

 

Il Bollettino integrale è pubblicato nelle pagine centrali de La Guida di giovedì 28 gennaio e per le parrocchie può essere ritirato nell’ingresso del Palazzo del Seminario: è uno strumento per conoscere meglio quanto sta avvenendo nel Seminario, ma soprattutto per rilanciarne la missione al servizio del clero e dell’accompagnamento vocazionale.

Le offerte raccolte nelle parrocchie in favore del Seminario saranno utilizzate per sostenere il Seminario interdiocesano di Fossano, le iniziative vocazionali locali, ma anche un progetto di solidarietà: la ricostruzione di un seminario, un centro di formazione per teologi francescani, in Croazia danneggiato dal recente terremoto. Tramite mons. Giorgio Lingua, nunzio apostolico a Zagabria, è stato preso contatto con padre Josip, dei Frati Minori, per un progetto di solidarietà spirituale ed economica. Il 25% di quanto raccolto in occasione della Giornata del Seminario 2021 sarà devoluto a questo progetto. Alleghiamo qui sotto la lettera con cui padre Josip accoglie la proposta di solidarietà del Seminario di Cuneo.

Per ogni contatto con il Seminario di Cuneo si può fare riferimento a don Giuseppe Pellegrino – giu.pel@aol.com oppure al nuovo economo dell’ente, il geom. Bergese Matteo – bergesematteo@libero.it