Carte per il grido dei poveri

Le grida dell’umanità sono state espresse nei secoli in tanti modi diversi. Uno di questi sono le opere di elemosina ed assistenza svolte da Compagnie e Confraternite religiose, tra cui, a Cuneo, la Confraternita di San Giacomo e San Sebastiano.
Da questo archivio, riordinato e conservato presso l’Archivio storico diocesano, emergono tante informazioni sulle povertà a partire dal 1481, anche se questa Confraternita è una delle più antiche della città. Particolarmente attiva durante le pestilenze, gli aderenti prestavano attenzione anche ai bisogni quotidiani della popolazione più indigente. Un esempio delle iniziative svolte è l’opera pia Scotto-Chiabrante, sorta ad inizio XVIII secolo per due volontà testamentarie, con l’obiettivo di assicurare dei pasti ai poveri e delle doti alle povere giovani donne.
Una testimonianza particolare e curiosa del farsi vicini alle sofferenze dell’uomo sono alcuni mazzi di carte. 250 carte da gioco, xilografate in rosso, nero e giallo, con numeri e figure, sono state infatti utilizzate come biglietti per riscuotere l’elemosina. Di una qualità medio-bassa, occorre girarle sul verso per scoprire una nota manoscritta, del tesoriere sig. Darbesio, datata 1783 e indirizzata al sig. Bollano:
Sig. Bollano si compiacerà soccorrere (segue nome del povero/a) di soldi (segue quantità di denaro).
Termina il biglietto con la data e la firma.
Non è una pratica comune quella di riciclare delle carte da gioco, probabilmente è stata una soluzione rapida e meno dispendiosa di sacrificare un foglio cartaceo, che all’epoca aveva un costo non di poco conto. Non è neanche appurato un legame tra la figura o il numero del recto con la quantità di denaro offerto.
Questi “lasciapassare” per poter ricevere dei soldi sono quindi documenti preziosi: l’unicità del supporto ben esprime sia il grido dei poveri, presenze silenziose nella storia, sia il tentativo di porre dei rimedi da parte della Chiesa e della popolazione più ricca. Infine, anche le carte da gioco della Confraternita entrano a far parte della storia dell’assistenza e della carità.
Al link si trova l’inventario del fondo della Confraternita.

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