Secondo gli studi di Caritas vi è una stretta correlazione tra fragilità economica delle famiglie e povertà educativa dei più piccoli, che possono diventare i nuovi poveri del domani. L’esperienza dimostra infatti come in Italia la povertà tenda ad incidere maggiormente sui minorenni, sui quali può avere un effetto più duraturo, compromettendo le possibilità future di emancipazione dalla condizione socio-economica di origine.
Già prima della pandemia Covid i bambini e i ragazzi in povertà assoluta in Italia – senza quindi lo stretto necessario per vivere dignitosamente – erano oltre un milione. Oggi questo numero è aumentato; la guerra e le sue conseguenze hanno aggravato e aggraveranno ancora di più la situazione delle famiglie italiane.
L’aumento dei prezzi relativo a beni primari rischierà di essere devastante per tanti nuclei familiari che già faticavano, allargando ulteriormente il pericolo delle disuguaglianze. Per queste famiglie si potrebbe trattare di dover cancellare, in primo luogo, quelle spese educative che sono essenziali per la motivazione e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti, legate alla fruizione di attività di tipo culturale, sportivo e ricreativo. In effetti, anche il blocco delle attività formative e di socialità per i ragazzi che vivono nei contesti più svantaggiati, si possono tradurre nella perdita di motivazioni e in un isolamento che, facilmente, rischierebbero di portare alla crescita dell’abbandono scolastico e dei Neet, quei ragazzi che rimangono fuori dai circuiti educativi e lavorativi.
La campagna che la Diocesi di Cuneo e di Fossano, attraverso la Caritas, propone in questo Avvento vuole portare alla luce questa nuova emergenza.
Progetto di fraternità
Quanto verrà condiviso sarà destinato ad un fondo per aiutare le famiglie a sostenere spese di supporto allo studio, acquisto di testi scolastici, accesso alle mense, attività extra scolastiche culturali e sportive, sostegno delle spese di trasporto verso gli Istituti scolastici, supporto psicologico se necessario.
C’è la consapevolezza che gli interventi migliori per evitare la trasmissione intergenerazionale della povertà sono quelli di carattere preventivo, oltre a quelli riparativi. Un’attenzione che Caritas vuole rivolgere non solo alle persone che da tempo si trovano in condizioni di svantaggio, ma anche a quella popolazione che manifesta rischi di fragilità sempre maggiori: la cosiddetta “fascia grigia” che questa pandemia ha fatto emergere in maniera più evidente.
Solo attraverso esperienze educative di qualità, si possono rafforzare le motivazioni, l’autostima e le aspirazioni di tanti bambini e ragazzi e consentire loro un futuro rassicurante.
Caritas diocesana di Cuneo e di Fossano