Omelia nelle Esequie di don Ruggero Massimino

23-12-2021

Mercoledì mattina la notizia della scomparsa di don Massimino ha colto tutti di sorpresa, anche se sapevamo bene che la sua salute, da mesi, era compromessa.
Ho avuto la fortuna di incontrare ancora una volta don Massimino qualche ora prima della sua scomparsa proprio al Carle. Era Martedì pomeriggio verso le 16.00 ! Poche parole; ho faticato un po’ a capire ciò che mi diceva. Era segnato dal dolore ma sereno e mi ha detto di pregare per lui. Gli ho chiesto di pregare anche per me e lui, subito mi ha detto che lo faceva sempre. Ci siamo guardati negli occhi, come abbiamo fatto tante altre volte, e ci siamo salutati. Porto nel cuore con tenerezza questi ultimi istanti di vita.
E’ da quest’estate che don Massimino era assente da Festiona; la testa però era qui. Me lo ha testimoniato proprio qualche settimana fa, quando con lucidità avvertiva che non ce la faceva più a curare la parrocchia e mi aveva rassegnato le dimissioni. Gli avevo detto che non avevo alcuna fretta e che le avrei accettate a partire dal prossimo primo gennaio. Ha portato nel cuore questa piccola parrocchia per ben 51 anni. Ha resistito fin che ha potuto ed ha amato tutti, indistintamente. Anche per questo non abbiamo avuto dubbi nel fargli passare ancora un giorno qui nella sua chiesa, con voi. E con voi rimarrà nel cimitero.
Un secondo tratto della sua vita è stato il suo sorriso e la sua bontà. Mai una parola di troppo contro nessuno; sapeva sempre cogliere il lato positivo; era concreto ed amava chi, gratuitamente, si dava da fare per il bene di tutti. Lo ricordo con semplicità, arguzia e serenità. Anche lui aveva qualche difetto, ma quando poteva faceva emergere qualche bella battuta. Per tutto questo, ieri, insieme a don Fabrizio, abbiamo scelto queste parole di S. Paolo che abbiamo ascoltato nella prima lettura: “Rallegratevi, ve lo ripeto rallegratevi … il Signore è vicino !”. Sono anche le parole che la liturgia ci fa meditare in questi giorni di Avvento che precedono il Natale. In questo momento lui contempla il Volto di Dio, faccia a faccia. Non può che essere raggiante il suo volto perché è con il Signore Risorto che ha amato e predicato per tutta la vita.
C’è un terzo aspetto che voglio ricordare: la sua fede in Maria Santissima, venerandola come Consolatrice. Mi han detto che era molto legato ad una piccola chiesetta dedicata alla Consolata, qui in mezzo ai monti. E’ lei che ha detto il suo “SI” all’appello dell’angelo, lo abbiamo risentito nel Vangelo, ed è lei che continua a dirci come fece a Cana dicendo a quei servi “Fate quello che vi dirà !”. Come quando andiamo su un monte percorriamo un sentiero che, seppur arduo, ci fa raggiungere la méta, così è lei che ci porta al Signore Gesù. Come sotto la croce ha consolato il discepolo che Gesù amava, così lei consola noi facendoci capire che il Signore ci attende. In questo momento, anche in compagnia del nostro amico don Massimino.
La scomparsa di un sacerdote che ha amato e lavorato tanto per la nostra diocesi, mi fa pensare a tutte le nostre comunità e alla scarsità del clero, tra qualche anno vi saranno serie difficoltà affinchè tutte le parrocchie abbiamo una guida spirituale e abbiano l’Eucarestia, almeno nei giorni festivi. Dobbiamo chiedere al Signore il dono di vocazioni di speciale consacrazione a Dio; esse possono sorgere proprio nell’alveo delle nostre famiglie cristiane. E’ proprio nelle nostre case che impariamo ad amare, a donare, a pregare, a perdonare, a fare della nostra vita un dono agli altri. Insieme a don Massimino cogliamo che anche la vita del prete è bella quando viene vissuta in sintonia col Signore e con le comunità a cui, noi preti, siamo affidati. Vi chiedo di pregare sempre per i vostri sacerdoti e di ringraziare Dio per tutti coloro che Lui ha messo lungo la nostra strada. Io confido nei miracoli e sono certo che il Signore Gesù ci vuole bene e pensa sempre a noi, anche alla nostra Chiesa.
Voglio terminare pensando al Natale, ormai imminente. Celebriamo la venuta del Signore Gesù nella storia. E’ la luce che è scaturita da quella grotta e che illumina tutti noi. Lui era nato a Betlemme in punta di piedi. Anche il nostro don Massimino ci ha lasciati in punta di piedi, senza disturbare. Lui ci ha fatto dono della presenza di Dio nell’annuncio del Vangelo, nei sacramenti specie nell’Eucarestia. A Dio diciamo il nostro grazie per aver voluto che condividesse con noi, specie con voi di Festiona, un bel tratto di strada.