Con questa giornata particolare entriamo nel tempo di Grazia della Quaresima La Chiesa ci chiama a percorrere questo tempo in spirito di penitenza, di preghiera e di digiuno per ritrovare noi stessi e celebrare la Pasqua del Signore.
La Quaresima vuole farci riannodare noi stessi alle fonti della propria vita di fede, togliendo tuto ciò che ci può separare dall’amore di Cristo. Ecco perché oggi ci rimettiamo in fila per chinare il capo per essere cosparsi di cenere al fine di aprire il cuore all’unica realtà che non passa e che nessun vento disperde: la misericordia del Padre. Nonostante tutte le nostre cadute, è proprio il Signore che ci dice che possiamo ricominciare da capo. Dobbiamo riaprire il nostro cuore alla conversione come atto di speranza che esige l’impegno a crescere, a maturare, a migliorare.
Convertiamoci all’ ASCOLTO. É un tema caro in questo tempo sinodale. Molte sono le voci che ci colpiscono e che sono un grido di dolore. Penso ai volti stravolti di chi scappa dalla guerra. Penso alle persone che sono state sconvolte e devastate dalla mancanza di relazioni in tempo di pandemia. Penso ancora a chi è segnato da malattie e da solitudini. Nella Bibbia è Dio che ascolta il grido del suo popolo che soffre; Lui si muove a compassione. L’ascolto fa bene a chi ascolta e allontana il rischio di chiuderci e pensare solo a noi.
Convertiamoci alla REALTÀ. Il Figlio di Dio è entrato nella storia, in un tempo particolare, in un luogo altrettanto particolare. 2000 anni fa, era un momento difficile per la storia; anche allora si soffriva e si moriva facilmente. Oggi dobbiamo fare attenzione a non sognare un passato roseo con nostalgia. Guardiamo al presente con occhi di speranza, nonostante tutto. Sappiamo che questo è il tempo e il luogo dove dobbiamo perseverare. Spetta a noi riappropriarci del presente con pazienza, educandoci alla verità, ponendo sempre in atto gesti di pace.
Convertiamoci alla SPIRITUALITÀ. Cogliamo l’azione dello Spirito che rende ogni epoca un tempo opportuno. I Dodici, dopo esser stati col Signore, hanno continuato a vivere nel loro contesto ricordando gli insegnamenti del Maestro che li aveva esortati ad essere protagonisti attraverso la fede nella misericordia del Padre, animati dalla speranza di rinnovamento e aperti alla carità verso gli ultimi. Accogliamo gli inviti del Signore che viene a cercarci; “Lasciamoci trovare, amare, riconciliare con Dio!”.
La pagina del Vangelo ci propone tre atteggiamenti profondi che favoriscono il nostro incontro con Dio e la nostra conversione.
L’elemosina, cioè la Carità, va vissuta nel silenzio, senza cercare il contraccam-bio. Può essere una forma di restituzione dovuta per le tante grazie che riceviamo.
La Preghiera deve trovare spazio nelle nostre giornate. É un chiedere, è ascoltare la voce del Signore, è lasciarci trasformare da Lui.
Infine il digiuno, cioè l’essenzialità. É difficile dire quanto e quando. Interpre- tiamolo in senso lato. Rinunciamo al superfluo, alle troppe chiacchere, alla troppa televisione. Rinunciamo al perdere tempo, al lasciarci andare troppo facilmente, alla fretta della corsa per essere dappertutto. Accogliamo l’invito del Santo Padre ad offrire questo digiuno nella preghiera per la pace nel mondo, nella nostra Europa. La guerra innesca sempre spirali di violenza che non si arrestano facilmente. I fatti in Ucraina ci dicono che l’autoritarismo offende sempre i poveri. Mentre i grandi sono al sicuro, la gente semplice soffre, muore e scappa se può.
Preghiamo perché ritorni la pace in terra di Ucraina.
Mercoledì delle Ceneri – Quaresima 2022
02-03-2022