Il Piemonte vanta una notevole quantità di monumenti storici di grande importanza, che coprono un arco temporale di due millenni, dall’epoca dei Romani a oggi. Tuttavia, lo scopo di questo volumetto è attirare l’attenzione su monumenti che non esistono più e che, per forza di cose, non godono di una notorietà significativa.
Dal castello di Mirafiori a Torino al forte della Brunetta di Susa, dalla Grande Galleria di Carlo Emanuele I alle quasi invincibili fortificazioni di Cuneo, dall’antica Santa Maria di Piazza di Casale al castello di San Giulio d’Orta, il lettore avrà l’opportunità di scoprire le storie avvincenti e le immagini di 25 straordinari edifici ormai scomparsi: chiese dalla progettualità ambiziosa, imponenti fortezze, regge fastose e molto altro ancora. Un patrimonio perduto, ma di cui è importante tramandare la memoria. La qualità degli edifici distrutti potrà suscitare una naturale indignazione e la comprensione delle circostanze nelle quali sono stati rasi al suolo richiederà uno sforzo di contestualizzazione, non così immediato agli occhi di un cittadino del XXI secolo. Ma ne varrà la pena: anche così s’impara a valorizzare i tesori che ancora ci circondano e a non ripetere gli errori del passato.
L’autore dialogherà con Laura Marino, direttrice del Museo diocesano.
Simone Caldano (Borgomanero, Novara, 1981) si è laureato in lettere moderne a indirizzo storico-artistico all’Università degli Studi di Pavia e ha conseguito il dottorato in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso l’Università IUAV di Venezia. E’ stato docente di Storia dell’architettura presso le Università di Firenze e di Ferrara. È autore del volume La basilica di San Giulio d’Orta (Savigliano 2012) e di saggi sull’architettura religiosa in diverse aree del Piemonte tra XI e XV secolo. I suoi interessi di ricerca l’hanno portato anche in Lombardia, in Liguria, in Toscana e in Basilicata.