La Valle Stura è la zona pastorale più piccola della diocesi di Cuneo, se consideriamo il numero di abitanti: 4913 (secondo l’annuario diocesano). Suddivisa in 17 parrocchie, accorpate nell’unità pastorale Alta Valle e nella collaborazione pastorale Bassa Valle.
Se la percorriamo dall’alto o dal basso ne scopriamo la vastità. Sulle montagne o nel fondo valle spiccano decine di paesi e borgate che si possono raggiungere solamente se siamo disposti a fare molta strada. Ci vuole tempo per scoprire la Valle Stura. Come ci vuole tempo per abitare e lavorare nelle valli di montagna. I ritmi di vita e i tempi per realizzare progetti e per pensarli non sono quelli della città.
Un mondo così vasto custodisce molti tesori culturali. C’è il tesoro della saggezza, dei racconti e delle parlate di montagna, dei ritmi di vita. Ma anche la ricchezza di tanti beni fisici e materiali. Sono l’eredità di un passato ricco di cultura. Ma anche testimoni di cambiamenti radicali avvenuti nella società e di nuovi modi di concepire la vita.
La cultura religiosa del passato è cambiata anche in montagna, come nel resto del mondo. I beni culturali ecclesiastici sono una parte considerevole del patrimonio culturale della Valle Stura. Raccontano la sua storia e stimolano a sognare prospettive per il futuro.
Le comunità cristiane sul territorio hanno una preziosa eredità. Ne sono responsabili e possono andarne fieri. Molte iniziative di valorizzazione sono in corso, ma le potenzialità sono ancora tante, soprattutto se si sposta lo sguardo verso il futuro. Vivere sulla terra è sempre una sfida che richiede di far tesoro dell’esperienza passata, di conquiste e sofferenze. Insieme a questo richiede aperture al travaglio del nuovo cielo e della nuova terra in arrivo (Cfr Ap 21,1).