Sostenere i sacerdoti è un gesto concreto di vicinanza alla comunità

“Uniti nel dono” è la campagna indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana per sensibilizzare alla corresponsabilità economica verso la missione dei sacerdoti. “Un grazie per il dono dei sacerdoti in mezzo a noi, questo il significato profondo delle offerte deducibili. I nostri preti infatti sono ogni giorno al nostro fianco ma anche noi possiamo far sentire loro la nostra vicinanza”, scrivono i vescovi italiani. Una donazione a favore dei sacerdoti è un gesto concreto di vicinanza nei confronti anche della propria comunità.

“Ogni offerta destinata al sostentamento dei sacerdoti è il segno tangibile della vicinanza dei fedeli, un mezzo per raggiungere tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro – dice Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica Anche nel pieno dell’emergenza dell’ultimo anno i preti diocesani hanno fatto la differenza. La Chiesa, grazie anche all’impegno dei nostri preti e delle comunità, ha aiutato nei giorni più bui tante famiglie a rialzarsi”.

Le offerte raggiungono circa 33.000 sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e 3.000 sacerdoti, ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio agli altri e del Vangelo.

L’importo complessivo delle offerte nel 2020 si è attestato sopra gli 8,7 milioni di euro rispetto ai 7,8 milioni del 2019. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi.

La campagna ideata e prodotta da Casta Diva Group è in diretta da novembre e si snoda tra spot tv, radio e video online oltre alla campagna stampa con lo scopo di approfondire storie di diverse comunità attraverso video interviste e contenuti dedicati. Un viaggio in giro per l’Italia, tra città metropolitane e centri piccoli, a volte piccolissimi. Un percorso che permette di toccare con mano la bellezza che nasce dall’unione delle vocazioni: quelle dei sacerdoti e quelle dei laici che collaborano con loro.

A supporto della nuova campagna anche la pagina www.unitineldono.it/donarevalequantofare interamente dedicata ai filmati e collegata al nuovo sito in cui oltre alle informazioni pratiche sulle donazioni, si possono scoprire le esperienze di numerose comunità che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.

L’opera dei sacerdoti è infatti resa possibile anche grazie alle Offerte per i sacerdoti, diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, perché espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani. Dal proprio parroco al più lontano.  Ogni fedele è chiamato a parteciparvi. L’Offerta è nata come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose.

Come fare un’offerta

Per sostenere i sacerdoti diocesani con le offerte Uniti nel dono, si hanno a disposizione quattro modalità.

1) Conto corrente postale n. 57803009 per effettuare il versamento alla Posta.

2) Carta di credito Nexi, Mastercard e Visa si può inviare l’offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde 800 825000 oppure collegandosi al sito www.unitineldono.it/dona-ora/

3) Versamento in banca all’iban IT 90 G 05018 03200 000011610110 a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero specificando nella causale “Erogazioni Liberali” ai fini della deducibilità. L’elenco delle altre banche disponibili a ricevere un ordine di bonifico è consultabile su www.unitineldono.it/dona-ora/.

4) Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti Diocesani Sostentamento Clero, per quello di Cuneo nel Seminario Vescovile in Via Amedeo Rossi 28 o al numero di telefono 0171 693523.

L’offerta è deducibile

Il contributo è libero. Per chi vuole queste offerte sono deducibili dal proprio reddito complessivo, ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali, fino ad un massimo di 1032,91 euro annui. L’offerta versata entro il 31 dicembre di ciascun anno può essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi da presentare l’anno seguente, conservando la ricevuta del versamento.