Salvaguardare la pietà verso i defunti: tristezza per la chiusura dei cimiteri e Esequie da garantire con dignità

In tempo di emergenza sanitaria, la pietà umana e cristiana verso i defunti è un bene essenziale che non può essere cancellato. Le prescrizioni igieniche delle autorità vanno rispettate in modo scrupoloso; e tuttavia questo non deve annullare del tutto il commiato da chi muore in questi giorni e la più generale cura per la memoria dei defunti. Da questo punto di vista ci rattrista grandemente la disposizione di chiudere i cimiteri che alcuni sindaci stanno prendendo: pur rispettando le decisioni di chi deve governare in questo momento non facile, riteniamo però che come si lasciano aperti i mercati alimentari o altri esercizi ritenuti essenziali così anche si può garantire un regolato accesso ai luoghi della memoria dei defunti, analogamente a quanto fatto dalle autorità ecclesiastiche per le chiese che rimangono aperte.

In ogni caso segnaliamo che quando si va al cimitero per il funerale in forma privata, come attualmente permesso dalle disposizioni civili che regolano questa emergenza, ai fedeli cattolici devono essere garantite le Esequie secondo il rito ridotto prescritto nella nostre diocesi di Cuneo e di Fossano dalle disposizioni che i Vicari generali hanno dato il 10 marzo 2020: per cui, deposta la bara all’ingresso del cimitero o al centro di esso o davanti alla tomba, comunque in un luogo all’aperto ampio dove i famigliari possono mantenere le distanze richieste, il sacerdote, indossato l’abito liturgico previsto, presiede la liturgia della Parola, con i canti adatti e una breve omelia, e quindi l’ultima raccomandazione e commiato, con l’aspersione e l’incensazione del corpo del defunto, senza alcune ulteriore riduzione, per una durata che non può essere inferiore ai 10 minuti. Raccomando ai sacerdoti di attenersi a queste prescrizioni, riprovando ogni eventuale abuso, e chiedo agli operatori dei servizi funebri, sia privati che comunali, di collaborare in questa direzione, senza mettere frette indebite, lasciando alla polizia locale, sotto l’autorità del sindaco competente, di verificare, in modo discreto, il rispetto delle distanze richieste: la dignità dell’ultimo saluto deve essere salvaguardata anche in questo tempo di emergenza.

In tale prospettiva, pur ribadendo che le Esequie vanno fatte sul corpo del defunto, tuttavia, quando per cause di forza maggiore la cremazione sia stata compiuta prima del funerale, concedo ai sacerdoti di celebrare comunque nel cimitero le Esequie sulle ceneri del defunto secondo il rito ridotto descritto sopra, omettendo sia l’aspersione che l’incensazione e benedicendo il luogo in cui le ceneri vengono deposte, fintantoché dureranno le restrizioni oggi vigenti (cf. nn. 180ss. dell’edizione italiana del Rito delle Esequie).

Aiutiamoci tutti, ciascuno nel proprio ambito, a custodire il bene essenziale della pietà umana e cristiana verso i defunti: perché «non di solo pane vive l’uomo…».

 

Cuneo – Fossano, 18 marzo 2020

 

 

+ Piero Delbosco

Vescovo di Cuneo e di Fossano