Rendere possibile l’incontro con Cristo è il compito della missione

Sabato 22 agosto presso il Santuario diocesano Regina Pacis in Fontanelle di Boves il vescovo Giorgio Marengo ha presieduto l’Eucaristia e ha incontrato i fedeli, spiegando il valore della missione: “Il mandato missionario non è questione di propaganda, ma serve a realizzare concretamente l’incontro con Cristo di persone che diversamente non ne avrebbero la possibilità. Noi forse crediamo che tutto il mondo abbia questa possibilità, ma non è così. In Mongolia, dove vivo da 17 anni, è uno di questi luoghi in cui se non ci fossero queste povere creature che siamo noi, con tutti nostri limiti e i nostri difetti, partecipare alla vita di Cristo concretamente non sarebbe possibile”.

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Giorgio Marengo, 46 anni, è originario di Cuneo ed è missionario della Consolata. In missione in Mongolia dal 2003, è stato parroco di Maria Madre della Misericordia ad Arvaheer e dal 2016 era Consigliere Regionale Asia per la Mongolia dell’Istituto Missioni Consolata. Nominato da papa Francesco Prefetto apostolico di Ulan Bator, capitale della Mongolia, sabato 8 agosto è stato ordinato vescovo a Torino nel Santuario della Consolata dal card. Luis Antonio Tagle, Prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, con l’Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, l’Arcivescovo emerito di Torino card. Severino Poletto, insieme ad altri vescovi, tra cui Piero Delbosco, Vescovo di Cuneo e di Fossano.