Parrocchia di Roccavione – Recupero della vecchia casa canonica

Domenica 20 dicembre: pausa dopo pranzo interrotta da una suonata di campanello. Guardo in po’ scocciato dalla finestra e trovo una signora marocchina che abbiamo iniziato ad aiutare da poco tempo in parrocchia con il gruppo caritas.
Le apro e scopro stupito che cosa ha in mano: un vassoio con dei biscotti che ha fatto con la farina che ha ricevuto nel pacco viveri per Natale. Mi dice: “restituisco un po’ della farina che mi avete donato. Grazie! E buone feste a tutti voi!”.
Poi leggo una riga di quanto viene scritto nella “parola del mese” nella rubrica che cura il settore cultura. Restituire vuol dire mettere se stessi, la propria mano plasmatrice, la propria idea per creare un pezzo di storia. È quanto sta alla base del nuovo progetto che abbiamo presentato sulla riqualificazione della parte ancora da restaurare della cosiddetta “canonica vecchia” di Roccavione.
Proveremo a creare un nuovo pezzo di storia in quella che è stata per anni la zona più battuta per gli incontri di catechismo e la sala incontri.

Quest’opera ci aiuterà a realizzeremo meglio e con più professionalità e riservatezza, quanto abbiamo iniziato ormai da alcuni anni. Un piccolo centro di ascolto in cui – con cadenza quindicinale – si alternano i volontari della parrocchia e si rendono disponibili a chi viene a chiedere aiuto e mendica un po’ di ascolto e sogna forse, un pochino di accompagnamento. Per vederci restituire, anche in altre lingue e culture, quanto proviamo a donare. La donna marocchina a quella farina, aggiunge un semplice ingrediente: la riconoscenza. Anche guardando quei vecchi muri e quelle volte a botte ritroviamo la presenza antica ma presente nel cuore di molti, di catechisti, parroci e suore, mamme ed animatori che nel tempo passato hanno restituito alle nuove generazioni quanto anche loro avevano ricevuto da altri.

Restituiremo un po’ di bellezza a tutta la zona all’interno del cortile dell’oratorio. La porzione di fabbricato, oggetto d’intervento, risulta essere attualmente l’unica parte del complesso parrocchiale inutilizzata in quanto in stato di degrado oltre che in disarmonia con l’ambiente circostante. Gli attuali locali parrocchiali – salone, oratorio, cappellina e aule catechistiche – sono il frutto di numerose trasformazioni avvenute nell’ambito della storia della nostra comunità, fino ai giorni attuali. La lungimiranza dei parroci e la generosità dei fedeli hanno fatto sì che i precedenti interventi di riqualificazione rendessero gli spazi davvero utili e necessari e soprattutto utilizzabili, necessari per restituire il dono ricevuto: dell’amicizia, della fede, della gioia, dello stare insieme…

Il progetto consiste nel “restituire”, cioè rendere fruibile il salone del primo piano per opere oratoriali e un magazzino delle opere caritatevoli. Inoltre, verrà realizzato un nuovo bagno al piano rialzato e verrà ristrutturato il locale per centro di ascolto delle persone bisognose al piano terra per adeguarli alle norme igienico-sanitarie.

Tali lavori comporteranno un adeguamento del fabbricato dal punto di vista dell’isolamento termico ed impianto termico. Si interverrà principalmente sulle coperture – i tetti – che attualmente hanno una pendenza troppa bassa, per la zona montana in cui è situato il paese, e che sono la causa di diverse problematiche legate alle infiltrazioni.

Don Erik Turco