Orientare

Attività elementare della cultura è offrire tracce di orientamento per l’umanità errante. Si tratta, talvolta, di orientamenti interiori che permettono di affrontare le tempeste spirituali. Musica, arte, gesti e parole … non hanno semplicemente l’effetto di intrattenere o lenire il dolore interiore, bensì quello di accompagnare le anime nel vasto arcipelago del disorientamento. Ci sono situazioni sociali che producono disorientamento, ma ci sono anche patologie della mente e condizioni psichiche che generano la folla dei disorientati. Orientarsi è una necessità di sopravvivenza psichica, di identità, di continuità del percorso personale.

Il bisogno di orientamento riguarda il presente, la stabilità nel giorno di oggi e nella situazione da affrontare. Riguarda anche l’immaginazione del futuro e la memoria del passato. Innanzitutto, è lo sguardo sul futuro che va orientato. «Ecco una nuvola: ci sarà pioggia!» (1Re 18,44). Chi individua per primo le tracce sul sentiero e le sa indicare ai compagni di viaggio orienta il loro sguardo. Per interpretare i segni dei tempi e immaginare progetti servono indizi. La cultura fornisce una segnaletica di base, simile più a tracce sulle pietre di sentieri montani che a navigatori satellitari dalla voce imperiosa e sicura. La direzione è indicata, ma la ricerca richiede ancora scelte e valutazioni personali, libertà!

Anche la memoria del passato richiede orientamento. Dobbiamo comporre indici per raccogliere, ordinare, costruire linee di storia nell’universo sterminato di quanto è accaduto. Molteplici chiavi di lettura possono valere come una calamita che raccoglie porzioni di materiale e lo separa dal mucchio. Orientare il lavoro della memoria è un obiettivo della cultura, che propone temi, simboli, parole chiave. La carica magnetica è maggiore dove ci sono le intuizioni migliori, quelle che vanno al cuore delle questioni umane. Quando il lavoro della memoria è illuminato, supera lo sconforto del disorientamento tra scaffali e nuvole di dati.

Ogni volta l’orientamento richiede il dialogo tra due poli: indicare una direzione possibile e suscitare libertà di ricerca. La cultura si deve misurare con questi compiti: offrire orientamenti e incoraggiare risposte personali. Non uno senza l’altro!