Nella cattedrale di Fossano è stata celebrata la Messa crismale

Giovedì 28 maggio è stata celebrata la Messa crismale presieduta dal vescovo Piero con cento sacerdoti che si sono uniti nella preghiera e hanno benedetto l’olio degli infermi, l’olio dei catecumeni e l’olio del crisma. Prima della celebrazione sono stati festeggiati i sacerdoti nell’anniversario della loro ordinazione. Tra i festeggiati anche il vescovo Delbosco per i 40 anni di ordinazione sacerdotale e 5 anni di ordinazione episcopale, insieme a lui anche mons. Giuseppe Cavallotto che ha festeggiato i 15 anni di ordinazione episcopale (clicca qui).

Gli oli benedetti, insieme ad un sussidio per la catechesi sul vangelo di Marco, saranno distribuiti presso le Curie diocesane di Cuneo e di Fossano a partire da mercoledì 3 giugno: per la Curia di Cuneo si vedano qui le istruzioni al riguardo.

 

Omelia del vescovo Piero durante la celebrazione:

È una celebrazione particolare, quella che stiamo vivendo, dove l’attenzione e la preghiera è incentrata su di noi, vescovi, preti e diaconi. Abbiamo ricevuto gradi diversi del medesimo Sacramento dell’Ordine solamente per Grazia di Dio. Dio ci ha chiamati, ci ha scelti, ci custodisce, ci ama. È lui il garante della nostra fedeltà e noi siamo nelle sue mani. Forse non ce ne rendiamo conto a sufficienza di questa predilezione totalmente gratuita.

Proviamo a fare memoria della nostra chiamata. I germi della nostra vocazione sono partiti dall’alveo di amore delle nostre famiglie. Sono certo che proprio i nostri genitori hanno elevato a Dio tante preghiere, offrendogli le loro ansie, le loro preoccupazioni, i sogni e i progetti che andavamo elaborando. Ci hanno accompagnati, hanno sofferto e gioito con noi. Alcuni continuano a farlo qui in terra e molti continuano ad essere al nostro fianco dal cielo. A loro va l’immensa gratitudine nostra.

La nostra strada è stata cosparsa da tanti incontri con persone e fatti che hanno inciso la nostra storia. Sono i luoghi e le situazioni attraverso le quali Dio si è fatto incontrare ed ha parlato a noi. La sua è stata una voce discreta, rispettosa, delicata ma precisa. Forse, dopo qualche resistenza, aiutati da amici e guide spirituali, è entrata in noi e l’abbiamo accolta. È una voce che continua a parlare, a scuoterci, a provocarci, ancora oggi. Lo sappiamo bene, le sue sono parole vissute, da decifrare in mezzo a eventi di vario genere; è il suo modo di parlare al nostro cuore. Qualche volta non vogliamo cogliere i suoi appelli, occupiamo la nostra mente da faccende varie, la distrazione è sempre alle porte. Ma poi, la sua voce continua a far breccia. Lui non si arrende mai e ci tiene a noi, suoi santi, suoi amici, suoi inviati. Questa mattina proviamo a ripercorrere le tappe del nostro ministero, per quasi tutti voi in queste nostre Chiese di Fossano e Cuneo, per me e per pochi altri anche in qualche altra Chiesa. Poi, i disegni di Dio, hanno voluto che le nostre strade si incontrassero, si fondessero. Tutto ciò non è un caso. E’ ancora la sua volontà, la sua Parola che si è riversata su noi e noi gli siamo particolarmente grati. Si, è una Grazia esseri qui. Oggi è il massimo della comunione tra di noi: ci dovremmo essere tutti. Quest’anno, per cause di forza maggiore, è un appuntamento che è stato rimandato. Onestamente, mi mancava. Certamente sentiamo vicini coloro che per malattia, per anzianità, per fatiche personali, o per altro, sono altrove. Non importa: sono nel cuore di ognuno di noi.

Tra poco rinnoveremo insieme gli impegni sacerdotali che un giorno ci siamo assunti e che portiamo avanti ogni giorno. Dio ci ha chiamati essere uomini della Parola. È primario il compito d’essere annunciatori del Vangelo, della lieta notizia sua, per noi, per le persone a noi affidate, per i non credenti, per il mondo intero. Questa sua Parola innanzitutto da noi va ascoltata, va meditata, va studiata, va pregata, va approfondita, va vissuta. Non sentiamo mai i proprietari di essa, ma, con profonda umiltà, lasciamoci sempre ferire da quanto il Signore ci vuol dire. “Signore, sia fatta la tua volontà adesso. Sia fatta la tua volontà anche se mi è scomoda. Sia fatta la tua volontà anche quando non è secondo i miei piani. Sia fatta la tua volontà anche quando mi chiede radicali cambiamenti!”. La sua è una Parola che noi dobbiamo proclamare, spezzare, spiegare non solo con la voce, ma … anche e soprattutto con la nostra vita. È una Parola che, con mezzi moderni, voi non avete fatto mancare anche in questo tempo di pandemia.

Siamo stati chiamati ad essere pastori di queste Chiese, in particolare di una porzione di essa, secondo i nostri vari incarichi. Il pastore ama le sue pecore, sta con esse, di loro si preoccupa, deve trasparire dalla sua pelle l’odore delle pecore, come dice Papa Francesco. Nella nostra preghiera non deve mai mancare lo sguardo, il pensiero, l’attenzione alle persone a noi affidate. Vanno bene le varie iniziative pastorali, ma, se non sono sostenute, irrigate, nutrite dalla nostra preghiera, sono vuote. Non è tempo perso dare spazio alla nostra preghiera personale e comunitaria. Non è tempo perso fermarsi più volte al giorno per la Liturgia delle ore. Non è tempo rubato al ministero se ce ne andiamo da qualche parte per vivere ogni anno veri esercizi spirituali. Non è mai troppo fermarci periodicamente per vivere la Riconciliazione sacramentale che, tra l’altro, possiamo regalarci.

Siamo chiamati a vivere la Comunione tra di noi e ad amare le nostre due Chiese. Siamo gli anelli di una lunga catena che ci unisce a quanti hanno lavorato prima di noi. 203 anni per Cuneo e quasi 500 per Fossano. Due storie dell’agire di Dio in mezzo a noi. Due storie diverse ma complementari. Due storie di annuncio, di testimoni, di carità, di comunione, di dedizione, di passione, di vita. La storia ha camminato ed ora ci stiamo interrogando sul futuro che, di fatto, passa anche attraverso le nostre mani. Sarà un unico cammino ? Io lo spero e ci credo. Quando avverrà ? Nessuno di noi lo sa. Non è questione di forme, di organizzazione, di sedi. È in ballo una Chiesa che vuole vivere in comunione con il laicato e che vuol essere fedele al suo compito d’essere Chiesa di Dio dove si respira la bellezza dell’annuncio e la bellezza della vita cristiana, oggi. Nei mesi scorsi abbiamo fatto un primo passo confrontandoci tra operatori delle curie. Qualche settimana fa, abbiamo dato ampio spazio alla risonanza di questi ultimi mesi nella nostra vita. Ci siamo accorti che è stato un tempo di Grazia e che tutti dobbiamo sempre essere in atteggiamento di ascolto. Vi sono ancora tanti passi da fare, poco alla volta. Sono certo che dobbiamo coinvolgere il laicato, ma, prima di esso, dobbiamo vivere una vera comunione tra di noi. “Vi riconosceranno da come vi amerete !”. È la Parola di Dio che ce lo chiede, anche i nostri laici ce lo chiedono. Sono convinto che tutto ciò è possibile. Già lo stiamo vivendo. Si tratta di perfezionarlo con molta naturalezza e semplicità. Probabilmente bastano piccoli gesti, attenzioni, sguardi positivi, provando a ‘gareggiare nello stimarci a vicenda’, superando e diradando banchi di nebbia del passato per essere luce e testimoniare, anche con il nostro stile, la bellezza del sentirci Chiesa uniti attorno all’unico Signore.

Ancora, siamo chiamati a servire in vero spirito di carità. I riferimenti alla Parola di Dio non ci mancano. Lui si è chinato, si è sporcato le mani, Lui, il Maestro. “Vi ho dato l’esempio perchè così facciate anche voi !”. Quella sera c’erano proprio tutti. Ha lavato loro i piedi, li ha serviti, li ha amati. E’ una pagina del Vangelo che spesso abbiamo meditato. Ogni giorno siamo chiamati a viverla. Facciamoci carico della sofferenza di tante persone malate anche a causa di questa epidemia che affligge tutti, specie i più deboli.

Oggi è occasione di preghiera per tutti noi. Non stanchiamoci mai di ringraziare Dio per aver posto i suoi occhi su di noi, per averci scelti, per averci accompagnati. Lui continua a farlo anche quando gli siamo infedeli, anche quando gli voltiamo le spalle, anche quando viviamo momenti di buio e di sconforto, anche quando ci pare d’esser soli, anche quando non sappiamo riconoscerlo presente in carne ed ossa in coloro che bussano alle nostre porte. Preghiamo per tutti i preti che hanno segnato la nostra vita e ci hanno aiutati. Preghiamo anche per i nostri confratelli che hanno lasciato il ministero; sentiamoli vicini perchè sempre sono partecipi della stessa Grazia che abbiamo ricevuto. Regaliamoci una preghiera gli uni gli altri, convinti che a tutti dobbiamo riconoscenza e gratitudine. Preghiamo per la nostra fedeltà a Dio e perchè Lui ci aiuti a rinnovare le nostre motivazioni e la nostra presenza in mezzo a tante persone che Lui stesso ci ha affidato e dalle quali siamo sostenuti.

Ai religiosi, alle religiose e ai laici, ci affidiamo e contiamo sul loro sostegno costante e assiduo specie nella preghiera. Ne abbiamo bisogno perchè siamo fragili.

Infine vi chiedo di pregare per Dino e Alessio che, se non vi sono intoppi, dopo l’estate, riceveranno il secondo grado del Sacramento dell’Ordine. Sono un dono immenso che Dio fa alle nostre Chiese di Cuneo e di Fossano. L’olio del Crisma che insieme consacreremo servirà anche per la loro ordinazione. Purtroppo, dopo di loro, passeranno anni prima di ripetere questo gesto. Sosteniamo nella preghiera il prezioso lavoro di tanti di voi in mezzo a giovani e, in particolare, quello che don Andrea Adamo e don Andrea Ciartano, insieme ad altri, svolgono nell’attenzione alle vocazioni. Confidiamo nel Signore a cui noi stiamo a cuore e a cui stanno a cuore le nostre belle realtà ecclesiali.

Amen.