L’albero dove i piccoli trovano il nido

Gesù paragona il suo regno a un granello di senape che, seminato, diventa “un albero tanto grande che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami” (Mt 13,32). Dio ha scelto la famiglia come primo spazio del suo Regno. L’amore, che unisce un uomo e una donna, li arricchisce e li completa. È sorgente di vita per entrambi e diventa nido per i figli.

I genitori sono l’albero che, benedetto dal Signore, cresce quando è irrobustito dall’unione della coppia. Diventa albero rigoglioso e fecondo se trova radici nell’amore di Dio ed è sostenuto dalla comunità cristiana.

Tra i rami di questo albero, che è la famiglia, trova posto un nido. Esso indica la casa, l’abitazione dove uno è nato e cresciuto. Richiama uno spazio accogliente nel quale si sperimentano serenità e calore. Rinvia al luogo dal quale si spicca il volo e al quale si ritorna volentieri. Nel nido familiare sboccia la vita, frutto dell’amore dei genitori e dono del Signore.

Come cristiani guardiamo con rispetto e stima ogni famiglia che riunisce genitori e figli. Essa conosce fragilità, incontra frequenti difficoltà e talvolta sperimenta gravi ferite. Resta, però, un bene inestimabile e dispone di una sorprendente ricchezza e potenzialità. La Chiesa con riconoscenza e ammirazione continua a considerare la famiglia quale prima cellula della società e Chiesa domestica, luogo di procreazione e di santificazione, prima scuola di virtù sociale e di vita religiosa.

La pastorale pre e post battesimale chiama in causa le nostre comunità cristiane e pone al centro la famiglia. Riconosce che i genitori cristiani sono i primi annunciatori del Vangelo e che la famiglia ha un ruolo fondamentale nell’educazione alla fede. Un compito permanente, ma insostituibile nei primi anni di vita del bambino.

Le nostre comunità cristiane si felicitano con i genitori che con coraggio e responsabilità accolgono nuove vite. Nello stesso tempo, intendono offrire un concreto sostegno alla primaria missione educativa dei genitori, condividerne gioie e fatiche, farsi accoglienti per loro e per i figli.

Il progetto diocesano di una pastorale pre e post battesimale è allo studio da tempo. La riflessione fu avviata alcuni anni fa da una Commissione interdiocesana. Si giunse alla elaborazione di una prima proposta che, successivamente, fu discussa nell’incontro del clero durante la settimana residenziale del gennaio 2010. In seguito, grazie al generoso impegno della Commissione interdiocesana allargata a nuovi membri, il progetto fu perfezionato nelle sue linee portanti e arricchito con un’adeguata sussidiazione. Si è arrivati, così, ad una proposta di pastorale condivisa, sufficientemente articolata, preordinata per essere avviata nelle comunità parrocchiali interessate.

La proposta di pastorale pre e post battesimale è ora consegnata alle parrocchie che hanno acconsentito di dare il via alla sua sperimentazione. Sarà un compito impegnativo che coinvolgerà, insieme al parroco, numerosi operatori. La pastorale battesimale è una primaria azione evangelizzatrice delle famiglie. Si configura come una particolare catechesi degli adulti. Diventa il luogo privilegiato dove la Chiesa esprime la sua funzione di madre verso i piccoli e i loro genitori. Per questo la sperimentazione, oltre ad essere un prezioso servizio alle famiglie, avrà una benefica ricaduta sulla comunità cristiana e offrirà utili suggerimenti per migliorare lo stesso progetto di pastorale pre e post battesimale.

Un doveroso e sincero ringraziamento a quanti – laici, religiose e sacerdoti – hanno contribuito con pazienza e sapienza all’elaborazione della proposta di pastorale battesimale. Un grazie che intende essere un incoraggiamento alle comunità parrocchiali che si stanno organizzando per avviare questa proposta. Sono certo che il Signore benedirà questa fatica e illuminerà il cammino dei genitori e degli operatori.

Il presente sussidio è destinato ai parroci e agli operatori della pastorale pre e post battesimale: ai coordinatori, alle équipes parrocchiali, ai catechisti accompagnatori dei genitori. L’utilizzazione del sussidio suppone una sua diligente conoscenza, al fine di individuare il significato della proposta e le sue linee portanti. Sarà, così, possibile attuarne una sapiente valorizzazione attraverso l’opportuna mediazione e utili integrazioni.

Fin d’ora, insieme ai genitori e alle comunità cristiane, diamo il benvenuto ai bambini che verranno. L’augurio che essi possano trovare un nido accogliente, che siano un dono atteso di papà e mamma, che sperimentino nella parrocchia il calore di una famiglia più grande di fratelli e sorelle.

Giuseppe Cavallotto
Vescovo di Cuneo e di Fossano