La Curia diocesana di Cuneo e di Fossano: orari e altre indicazioni

La Curia diocesana di Cuneo e di Fossano ha sede a Cuneo in via Amedeo Rossi 28, nel Vescovado nuovo dietro la cattedrale, inaugurato come nuova sede unica del Vescovo e della Curia il 6 dicembre 2021.

Dal 1 ottobre 2022 è unica per le Diocesi di Cuneo e di Fossano ed è organizzata a norma dello Statuto dell’8 settembre 2022, come descritto dal Vademecum del 27 ottobre 2022.

Nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 12, sono aperti al pubblico, suonando al rispettivo campanello:

– lo sportello della segreteria generale, piano 1 est – suor Maria Rosa: per i rapporti con Vescovo, Vicario generale, Cancelliere, Economo, Delegato per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto e uffici del relativo settore – qui si presentano le richieste di certificati e di licenze o autorizzazioni per l’amministrazione straordinaria dei beni temporali, si consegnano i rendiconti amministrativi e si versano i tributi diocesani e le questue per le giornate obbligatorie;

– lo sportello della segreteria pastorale, piano 1 ovest – Tommy: per i rapporti con Vicario per la pastorale e uffici o servizi dei settori Evangelizzazione e sacramenti, Carità e impegno sociale e Cultura – qui si chiede la vidimazione delle istruttorie matrimoniali, con le dispense o licenze necessarie; 

– lo sportello della segreteria Caritas diocesana, piano terra ovest – Emiliano: per i rapporti con il Direttore e gli altri addetti della Caritas diocesana; qui si possono anche versare le offerte per le iniziative di solidarietà di Caritas;

– lo sportello dell’Ufficio per i pellegrinaggi e il tempo libero, piano terra nord – Adelia, è aperto solo il martedì dalle 9 alle 12.

Per accedere agli sportelli o a singoli uffici in altri orari è necessario avere un appuntamento.

Per accedere all’Archivio storico o alla Biblioteca è sempre necessario avere un appuntamento: archiviocuneo@diocesicuneofossano.it; bibliotecacuneo@diocesicuneofossano.it

Dipendenti e direttori degli uffici o servizi sono comunque sempre raggiungibili via posta elettronica, agli indirizzi che si trovano nelle pagine web dei rispettivi settori.

Per ulteriori informazioni si può contattare la segreteria generale dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17: 0171693523; segreteriagenerale@diocesicuneofossano.it

 

don Elio Dotto

Cancelliere vescovile e Moderatore della Curia

 

Dall’intervento di don Elio Dotto nel giorno dell’inaugurazione del Vescovado nuovo – 6 dicembre 2021

«Paiono traversie, ma sono opportunità».

Utilizziamo questa celebre espressione del filosofo GiamBattista Vico (1668-1744; dall’epigrafe dedicatoria premessa all’edizione del 1730 di Principj di scienza nuova) per riassumere le ragioni che hanno determinato il trasferimento dell’abitazione del Vescovo diocesano di Cuneo e della sua Curia dal Vescovado vecchio di via Roma 7 a questo Vescovado nuovo di via Amedeo Rossi 28, trascorsi 200 dall’istituzione della diocesi. «Paiono traversie, ma sono opportunità».

Le traversie sono note, almeno nella nostra comunità ecclesiale.

Ormai vent’anni fa, nel 2002, il Seminario vescovile di Cuneo, che in questo palazzo aveva sede, venne chiuso, contestualmente all’istituzione del Seminario interdiocesano cuneese di Fossano, unico per le cinque diocesi della Provincia granda. Insieme all’opportunità di sviluppare un cammino interdiocesano per la formazione dei sacerdoti, quella chiusura dava evidenza alla crisi del Seminario nella sua forma tridentina, ma anche al declino delle vocazioni alla vita sacerdotale, crisi e declino che negli ultimi anni hanno avuto un’ulteriore accelerazione, a Cuneo come in tutte le Chiese di quello che era l’Occidente cristiano. La traversia della diminuzione del clero, per cui nella Diocesi di Cuneo tra 10 anni i preti in piena attività – e cioè con meno di 75 anni – saranno all’incirca metà rispetto a quelli attuali, è certo uno dei sintomi più evidenti della trasformazione sostanziale delle nostre Chiese nelle mutate circostanze di questo tempo secolarizzato.

L’altra traversia è costituita dalla crisi finanziaria che ha investito l’ente Diocesi di Cuneo nel decennio trascorso, affrontata e risolta con una razionalizzazione nell’utilizzo dei nostri immobili, per cui il palazzo del Vescovado vecchio di via Roma 7 è stato ceduto all’Istituto diocesano per il sostentamento del clero affinché venga messo a reddito: in questo modo, il patrimonio ecclesiastico è stato sostanzialmente salvaguardato, come pure è stata preservata la finalità per cui quel palazzo era stato donato dalla Città alla nascente Diocesi nel 1817, e cioè dare un sostentamento o comunque costituire una rendita per il Vescovo e il clero; allo stesso tempo, implementando in questo palazzo, lasciato libero dal Seminario, il Vescovado nuovo, e cioè l’abitazione del Vescovo diocesano e la sua Curia, si sta raggiungendo l’obiettivo di un duraturo equilibrio economico per l’ente Diocesi di Cuneo, essenziale al fine di sostenerne la missione. Al di là delle cause contingenti, possiamo dire che la traversia di questa crisi finanziaria è stata un altro importante sintomo di quella trasformazione sostanziale delle nostre Chiese, di cui finalmente dobbiamo prendere atto.

«Paiono traversie, ma sono opportunità».

Quali siano le opportunità che scaturiscono dalle traversie ora descritte non è facile dirlo, e si rischia di cadere nell’ottimismo un po’ di maniera di Giambattista Vico. Per intravedere le opportunità, con più realistico ottimismo cristiano, è necessario quel discernimento che il vescovo Piero sta esercitando nel Sinodo diocesano di Cuneo di Fossano, da lui convocato proprio per passare dal rimpianto di una Chiesa che non c’è più al rilancio di una Chiesa possibile oggi. Da questo punto di vista il Vescovado nuovo di Cuneo può essere un piccolo segno: testimonianza di come sia possibile cambiare le strutture ecclesiastiche diocesane, vecchie di due secoli, valorizzandone la storia e il patrimonio, ma senza rimanerne prigionieri e soffocati; rappresentazione di una Chiesa «popolo di Dio», utilizzando le parole del Concilio Vaticano II, per cui dove abita il Vescovo ci sono spazi di incontro e di formazione per tutti i fedeli, aperti anche agli uomini e alle donne «di buona volontà», in particolare ai giovani; evidenza di una comunità ecclesiale all’opera, senza più pretese egemoniche ma nella compagnia degli uomini, per cui dove abita il Vescovo c’è la direzione della Fondazione Opere Diocesane, laboratorio di una presenza cristiana creativa che continua e si rinnova.