Il presbitero Aldo Martini è tornato alla Casa del Padre

Don Aldo Martini, nato a Boves il 22 ottobre 1941, Conservatore emerito dell’Archivio apostolico vaticano, già Presidente dell’Opera per l’Alfabetizzazione nel mondo, è morto venerdì 8 aprile 2022.
La sua salma è stata composta a Cuneo presso le camere mortuarie dell’Ospedale Carle.
Le Veglie di preghiera si tengono domenica 10 aprile 2022 alle ore 16 nel Santuario Regina Pacis di Fontanelle di Boves e alle ore 20.30 nella chiesa parrocchiale di Boves.
Le Esequie vengono celebrate nella chiesa parrocchiale di Boves lunedì 11 aprile 2022 alle ore 10.30.

Nato a Boves il 22 ottobre 1941, figlio di Michele e Baudino Margherita, sperimentò la sofferenza della perdita del padre, quando aveva appena iniziato le scuole elementari. Proseguì le scuole nel seminario di Cuneo, trovando un vivace gruppo di compagni, con cui si preparò al ministero presbiterale; ben in sette vennero ordinati preti il 28 giugno 1964, nel contesto dello svolgimento del concilio Vaticano II.
Svolse il primo ministero come curato nella parrocchia di Caraglio. Nel settembre 1966 venne inviato dal vescovo Guido Tonetti a Roma per studiare liturgia presso l’Istituto Sant’Anselmo, affiancando allo studio il servizio presso la parrocchia di San Luigi Gonzaga, dove abitò fino al 1992. All’entusiasmo di giovane prete nella pastorale, don Aldo unì un sodo impegno nello studio, superando brillantemente i gradi accademici, con la tesi di dottorato su un libro pontificale medievale, ed ampliando le conoscenze dai codici liturgici alle discipline archivistiche presso la Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica ed Archivistica, dove infine venne trattenuto come insegnante, dal 1979 al 2009. Di qui avviò nell’ulteriore specializzazione sui sigilli, diventando un esperto di fama internazionale, svolgendo per sei anni il ruolo di presidente del Consiglio Internazionale degli Archivi, e curando alcune pubblicazioni di prestigio.
L’impegno come studioso non distolse don Aldo dal seguire vari compiti pastorali; oltre alla parrocchia ed all’insegnamento di religione in istituti superiori, egli partecipò ad iniziative di animazione nella riforma liturgica appena varata dal concilio, anche condividendo con molte famiglie gli incontri nei gruppi del Vangelo. Partecipò al commino formativo dei neocatecumenali ed è stato per lunghi anni assistente ecclesiastico della fraternità secolare Charles de Foucauld. Lasciata la parrocchia di San Luigi Gonzaga, don Aldo prese alloggio presso un pensionato per coloro che lavoravano in Vaticano, continuando il servizio festivo in parrocchia e facendo il cappellano per oltre 10 anni al convento delle Religiose della Croce del Sacro Cuore di Gesù, una comunità di contemplative. Infine venne attirato dall’amico piemontese don Carlo Muratore nell’OPAM, Opera di Promozione dell’Alfabetizzazione nel Mondo, di cui nel 2000 venne eletto presidente. Don Aldo commentò così: “In seguìto al trasferimento dalla Parrocchia di S. Luigi, il Signore mi offriva l’OPAM come una Parrocchia dalle dimensioni planetarie”. Fu il suo ultimo campo di servizio, tessendo contatti con centina di diocesi per progetti educativi ai tanti piccoli, poveri e sofferenti, anche con viaggi in cui egli sapeva portare il conforto della sua presenza sacerdotale.
Le precarie condizioni di salute ridussero la generosa attività di don Aldo, accolto fraternamente da una famiglia di amici romani, fino a decidere di ritirarsi a Boves, dando le dimissioni dall’OPAM nel 2018.  Dopo un periodo in casa propria, accudito dai famigliari, infine si ritirò nella Casa del Clero. Un rapido crollo fisico lo portò in ospedale dove si spense venerdì 8 aprile 2022.
Nella celebrazione per il suo 50° di ordinazione presbiterale don Aldo invitava gli amici: “Ė bene che lo sguardo si sposti, da me a LUI. Il vero festeggiato non sono io, ma Gesù. Lui è il Fedele, io l’infedele, il poco affidabile, di cui Lui si è fidato in tutti questi anni, fino ad affidarmi la sua persona, il suo Corpo e il suo Sangue. […] Perciò non ci sono grandi discorsi da fare oggi, c’è solo da ricordare, adorare, lodare e ringraziare. Soprattutto il ri-cordare, far affiorare al cuore… per scoprire i doni di cui ringraziarlo come in un lungo Magnificat”.