Con una serie di iniziative promosse dalle Chiese locali in tutto il Paese, si celebra il 18 novembre la II Giornata nazionale di preghiera della Chiesa italiana per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. L’iniziativa, istituita in corrispondenza della Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, coinvolge tutta la comunità cristiana nella preghiera, nella richiesta di perdono per i peccati commessi e nella sensibilizzazione riguardo a questa dolorosa realtà.
Il tema che accompagna questo secondo appuntamento di consapevolezza e comunione è tratto dal Salmo 147: «Il Signore risana i cuori affranti e fascia le loro ferite». Dal dolore alla consolazione.
Ove possibile, si invita a prevedere un momento specifico di preghiera, utilizzando i sussidi predisposti dalla Conferenza Episcopale Italiana (disponibili qui).
È suggerito, inoltre, di dedicare la celebrazione eucaristica del giorno alla preghiera per vittime e sopravvissuti di abusi, utilizzando la preghiera dei fedeli predisposta dalla CEI.
All’interno delle Scuole dell’Infanzia parrocchiali, degli oratori, dei percorsi di Iniziazione cristiana, o di altre realtà locali dedicate a minori e persone vulnerabili, può essere proposta in prossimità della giornata una Benedizione dei bambini eventualmente estesa alla partecipazione delle famiglie (cfr.Benedizionale, 530-584).
I. Formula proposta per l’atto penitenziale
Il Signore nostro Gesù Cristo è amico dei piccoli e dei poveri, invochiamo la sua misericordia per le volte in cui abbiamo dato cattiva testimonianza di Lui, mancando di predilezione e rispetto per chi è debole e vulnerabile.
Signore, che sei vero amico di chi si accosta a Te, Kyrie, eléison. Kyrie, eléison
Cristo, che sei vittima innocente della cattiveria umana, Christe, eléison. Christe, eléison
Signore, che porti pace e riconciliazione a chi ha il cuore ferito, Kyrie, eléison. Kyrie, eléison
Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen
II. Formula per la benedizione al termine della celebrazione:
Dio, Padre premuroso con tutti i suoi figli, doni la consolazione e la guarigione del cuore a quanti soffrono o hanno sofferto abusi o violenza in casa propria o nelle proprie comunità!
Cristo Signore, fratello e amico dei piccoli e dei poveri, comunichi a tutti l’esperienza gioiosa di incontri fraterni e di vera amicizia!
Lo Spirito Santo, anima della comunità, accompagni la Chiesa nel cammino della conversione, per essere nel mondo un segno luminoso di sollecitudine e cura per i piccoli e le persone vulnerabili!
Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.
Al termine si possono invitare i genitori/accompagnatori a portare davanti all’altare (o in un altro luogo adatto) bambini e/o altre persone vulnerabili a ricevere la benedizione singolarmente. La benedizione viene impartita con l’imposizione delle mani, senza contatto, in silenzio, da parte del sacerdote. Dopo la benedizione del sacerdote, ogni genitore/accompagnatore è invitato a fare il segno della croce sul capo del bambino e/o vulnerabile da lui accompagnato.