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Dalla Bolla di Indizione del Giubileo 2025
“SPES NON CONFUNDIT” (SnC).
«Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti» (Lv25,10). Sono le parole che Gesù ha fatto proprie all’inizio del suo ministero, dichiarando in sé stesso il compimentodell’“anno di grazia del Signore”:
«Il Signore mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia del Signore» (Is 61,1-2).
Un anno di grazia
Il Giubileo è e vuol essere un anno di grazia e di conversione, un’occasione in cui la Chiesa, grazie a un’esperienza profonda dell’amore misericordioso di Dio, rinnova la sua speranza della salvezza in Cristo. Così uomini e donne, pellegrini e pellegrine di speranza - tema di questo giubileo 2025 -, seminano segni di cura, riconciliazione e liberazione verso e tra gli esseri umani, ogni essere vivente, la madre terra, testimoniando la vita buona del Vangelo.

Nel cammino del popolo biblico nella ricerca di libertà e di pace,
il Giubileo ha delle parole chiave, in particolare riposo, remissione, restituzione e riconciliazione:
Riposo per l’uomo e per la terra
riscoprendo il valore del tempo, delle relazioni umane fraterne, della meditazione e preghiera, del valore della terra in cui non siamo padroni ma ospiti e custodi, delle nostre responsabilità con la creazione e con le generazioni future
Remissione dei debiti
verso qualcuno della famiglia o un nostro amico, verso chi fa fatica a pagare un affitto per motivi seri, di persone che sono indebitate e vittime di strozzinaggio, dei paesi poveri nei confronti dei paesi ricchi.
Restituzione della dignità
alle persone che hanno sbagliato come alle vittime, alla madre terra per i suoi diritti negati, a chi per il colore della sua pelle, per appartenenza religiosa, per scelte politiche, per i suoi orientamenti sessuali è stato calunniato, oppresso, marginalizzato.
Anno di Riconciliazione
per i propri peccati verso Dio; verso i fratelli e le sorelle, riscoprendo che siamo liberati più che liberi; tra i popoli superando l’odio, le guerre e lo sfruttamento; tra le comunità bloccate da campanilismi e da gruppi chiusi nei propri convincimenti; in famiglia, con i parenti e vicini per rancori e dissapori.