L’invito che papa Francesco rivolge ai giovani è di meditare sulla figura di san Paolo, in particolare sulla sua conversione. Da “persecutore giustiziere” diventa “discepolo testimone”. Rileggendo l’episodio della conversione di Damasco, punto di svolta nella storia dell’Apostolo delle Genti, il Papa guida i giovani alla scoperta dell’amore incondizionato di Dio per ogni uomo. “Il Signore – scrive il Pontefice – sceglie uno che addirittura lo perseguita, completamente ostile a Lui e ai suoi. Ma non esiste persona che per Dio sia irrecuperabile. Attraverso l’incontro personale con Lui è sempre possibile ricominciare. Nessun giovane è fuori della portata della grazia e della misericordia di Dio”. Papa Francesco offre ai giovani anche alcune indicazioni concrete su come “alzarsi” e “diventare testimoni” nei confronti dei tanti coetanei che incontrano “sulle vie di Damasco del nostro tempo”. “Alzati e testimonia l’amore e il rispetto che è possibile instaurare nelle relazioni umane”. “Alzati e testimonia che le esistenze fallite possono essere ricostruite, che le persone già morte nello spirito possono risorgere”.
Quest’anno, per la prima volta, la Giornata Mondiale della Gioventù a livello diocesano viene celebrata nella Solennità di Cristo Re , domenica 21 novembre. Il messaggio del Papa costituisce una delle tre catechesi che accompagnano i giovani nel cammino tra la Giornata Mondiale della Gioventù di Panama nel 2019 e la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona in programma per il 2023, tutti incentrati sul verbo “alzarsi”: quella del 2020 si intitolava “Giovane, dico a te, alzati”.