Dalle diocesi di Cuneo e di Fossano 126mila euro per aiutare i lavoratori in difficoltà

“Con contributi dai 2 ai 3 mila euro si è data la possibilità di resistere a un piccolo bar, un’osteria o una panetteria, come a cooperative o artigiani che hanno visto diminuire le commesse e non volevano lasciare un lavoratore a casa o a imprese del turismo e sartorie rimaste senza lavoro per mesi – dice don Flavio Luciano, Vicario episcopale per la Carità e l’impegno sociale della diocesi di Cuneo. L’elenco sarebbe lungo e vario, ma desideriamo soprattutto ringraziare, a nome di chi è stato aiutato, i tanti cittadini, le associazioni, i partiti politici, le parrocchie e le fondazioni che hanno sostenuto il Fondo”. Dall’inizio della crisi economica che è conseguita a quella sanitaria sono stati distribuiti 126 mila euro a lavoratori particolarmente in difficoltà di piccole realtà artigianali o commerciali e di servizio dal Fondo di Solidarietà Emergenza Covid-19 delle diocesi di Cuneo e di Fossano.

Don Luciano propone di rileggere le parole di Papa Francesco: “Siamo cresciuti in tanti aspetti ma siamo analfabeti nell’accompagnare, curare e sostenere i più fragili e deboli delle nostre società sviluppate”. Si tratta di una denuncia che “colloca ognuno davanti alla sua coscienza e spinge verso l’aiuto reciproco con creatività, affinché nelle difficoltà e prove della vita ‘Nessuno resti solo’, come recita la Campagna per un Avvento di Prossimità delle Caritas di Cuneo e di Fossano”, afferma don Luciano. “Si sono moltiplicate le iniziative in questo periodo che rivelano la nostra capacità, se vogliamo, di reagire all’individualismo e all’indifferenza, cifre del nostro tempo – continua don Luciano -. Dall’invito a riempire di cose buone le ‘Scatole di Natale’ che saranno distribuite ai bisognosi, alla proposta ‘il pranzo sospeso’, ognuno di noi può fare di questo Natale un punto di partenza per un’esistenza più solidale e umana per sé e per gli altri. Ci vuole poco a capire che la vera crisi economica e sociale, soprattutto per le difficoltà del mondo del lavoro, è solo alle porte e saremo chiamati a uno sguardo attento e fraterno, a uno sforzo di maggior condivisione e di vita più sobria per sostenerci a vicenda. Forse potrà essere un’opportunità da non sprecare per una società più autentica e più umana per tutti. Questo Natale possa portare a ciascuno di noi un cuore nuovo, più fraterno e umano, e una consapevolezza nuova di quanto siamo responsabili gli uni degli altri nella costruzione di una vita migliore per ogni creatura umana e ogni essere vivente su questo pianeta terra”.